Treno per Auschwitz, 500 ragazzi partiti verso la storia
É iniziato tra entusiasmo e tanta voglia di mettersi in gioco il viaggio dei 500 studenti che quest'anno partecipano all'undicesima edizione de "Un treno per Auschwitz". Obiettivo: fare memoria delle tragedie del Novecento, formare generazioni capaci di difendere i diritti umani e promuovere l’impegno in percorsi culturali e politici con cui costruire l’Europa di domani.
I ragazzi, provenienti da diverse scuole superiori di città e provincia faranno tappa ad Auschwitz, Birkenau e Cracovia. Dopo la partenza, avvenuta attorno alle 13, dalla Stazione di Brescia, i ragazzi, guidati come sempre da Lorena Pasquini (ideatrice del Treno), si sono divisi in gruppi per affrontare il tema della nascita del diritto penale internazionale da tre punti di vista diversi, con laboratori tematici che si svolgono nel "Vagone del Pensiero": uno dedicato alla scrittura, uno alle immagini e uno storico.
Il tutto è finalizzato alla creazione di un "diario di viaggio collettivo" che servirà a documentare questi quattro giorni e che tutti i partecipanti contribuiranno a creare.
L’iniziativa, ideata dall’Archivio storico “Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani” è giunta ormai all’11esima edizione, ma è sempre forte l’interesse che la storia e le sue vicende umane, anche le più buie, suscitano nei giovani studenti.
IL POMERIGGIO
Prima di ogni laboratorio l'attore Filippo Garlanda ha letto alcune filastrocche alternate a racconti tratti da diari del 1942 scritti da giovanni ebrei coetanei ai viaggiatori del treno.
Ecco alcune fotografie dei laboratori del pomeriggio e un questionario sui temi del nazismo e del fascismo che i ragazzi distribuiranno in tutti i vagoni del treno.
LA SERA
Doppio appuntamento serale per i ragazzi del Treno. Nel Vagone del Pensiero, infatti, i ragazzi del Liceo Moretti di Gardone Valtrompia hanno preparato uno spettacolo sul calcio nel periodo fascista, analizzando anche la figura di Arpad Weisz giocatore ungherese di calcio dell'Inter degli Anni '20 che fu deportato e morì ad Auschwitz. Sulle pareti del vagone, invece, i ragazzi del Liceo De Andrè hanno appeso dei fogli colorati con frasi di Primo Levi, Josè Saramago e della poetessa polacca (premio Nobel del 1996) Wisława Szymborska.
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