Trenini, un hobby da sogno verso la chiusura

Dalla passione dei trenini la «carriera» commerciale di Giacomo Romano, classe 1932, titolare di «Treno hobby» di via Cattaneo 46
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Altro che trenino dell’infanzia. Si tratta di una vera e propria vocazione della maturità, che mette alla prova la conoscenza, la curiosità, l’abilità, la capacità di ricostruire in scala un mondo perfetto.

È la travolgente passione che corre sui binari, alimentando immaginario ed attitudine di molti collezionisti che hanno fatto del modellismo ferroviario un passatempo.
Da questa grande attrattiva per i trenini, è partita la «carriera» commerciale di Giacomo Romano, classe 1932, titolare di «Treno hobby» di via Cattaneo 46.

«Ho cominciato come piccolo nel negozio di giocattoli di Bruneri - racconta - dove lo sbuffare dei trenini o i piatti metallici delle scimmiette incantavano tutti i piccoli visitatori. Un amore che ho potuto tradurre in attività quotidiana».

Il signor Giacomo non vorrebbe chiudere definitivamente, ma qualche piccolo acciacco dovuto all’età e il desiderio di stare vicino alla moglie, lo stanno pressando. «Mi piacerebbe molto si presentasse, in queste ultime settimane di apertura, un giovane che ama giocare con trenini, macchinine, aerei e navi per rilevare questo ben di dio che riempie ancora scaffali e magazzino».

I due figli hanno scelto altre strade (ingegnere e docente universitario) e non hanno ereditato l’hobby del padre. Che, invece, ha contribuito alla nascita dell’Associazione Federmodellisti bresciani che ha collocato nel piazzale del Castello, grazie anche a Dada Brunori, la locomotiva acquistata per una lira da Ferrovia Iseo-Edolo. Oggi è l’unica rimasta ed è un richiamo per i visitatori. «Sapesse che tribolazioni trasportarla fino là - racconta Romano - con un trasporto eccezionale e l’ostacolo della porta d’ingresso troppo bassa».

I ricordi sono tantissimi e un po’ di nostalgia si fa strada per chi ha coltivato questa passione dando a centinaia di collezionisti la possibilità di sognare tra stazioni, binari e convogli in miniatura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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