Treni, situazione sempre più rovente pendolari all’attacco

I pendolari hanno scritto a Regione e Trenord lamentando disagi per caldo e soppressioni dei convogli.
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Tra caldo e soppressioni la situazione dei treni si fa sempre più... rovente. Tanto che il Comitato Viaggiatori & Pendolari lombardi ha preso in mano carta e penna e ha scritto una lettera al presidente della Regione Roberto Maroni, all’assessore Alessandro Sorte, e all’ad di Trenord Cinzia Farisè. La missiva è stata spedita soltanto poche ore dopo quella del comitato Sbiancalafreccia, segno che il malcontento per disservizi e disagi si sta allargando sempre di più.

Secondo i pendolari «i fatti di queste settimane denunciano un tasso di soppressioni dei treni mai visti prima nella storia di Trenord, tranne che a dicembre 2012 quando il sistema collassò». «Ci chiediamo - prosegue il comitato - se sia veramente l’afa il problema o forse più un affanno, dovuto a una continua rincorsa di problemi mai risolti». E tra questi i pendolari indicano «l’indisponibilità dei treni per evidente, inadeguata e insufficiente manutenzione» e «l’indisponibilità cronica di personale viaggiante». Di qui la richiesta al Pirellone di farsi «garante del rispetto del Contratto di servizio» e a Trenord di «affrontare seriamente i problemi».

Ora, mentre Sorte se la prende col Governo centrale («negli ultimi tre anni hanno tagliato 70 milioni di euro a ferro e gomma e anche quest’anno si prevedono tagli per 160 milioni»), Maroni commenta: «Ho preso atto della lettera e ho chiesto a Trenord di rispondere subito perché le esigenze sono meritevoli di attenzione». E una prima risposta l’azienda l’ha già data: «Il binomio "caldo-vetustà dei mezzi" - scrive in una nota - ha determinato guasti rilevanti comportando il blocco e quindi la repentina indisponibilità dei treni più vecchi». D’altro canto Trenord assicura di aver «allestito un massiccio piano di investimenti condiviso con la Regione in nuovo materiale rotabile». In ogni caso, precisa l’azienda, «nel giugno 2017 le soppressioni sono state inferiori rispetto a giugno 2016».

 

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