Treni, 2018 annus horribilis, «maglia nera» alle linee bresciane
In un ipotetico podio sulle tre peggiori linee ferroviarie lombarde, Brescia vanta il non invidiabile primato di sedere su tutti e tre gli scranni: primo, secondo e terzo posto. E a certificarlo ci sono i numeri di Trenord sui bonus assegnati ai pendolari per i troppi ritardi accumulati dai treni sul singolo mese.
La peggiore direttrice della Lombardia è la Lecco-Bergamo-Brescia e ai pendolari che la utilizzano Trenord ha dovuto risarcire il 30% dell’abbonamento per tutti e dodici i mesi del 2018. Non è andata meglio ai viaggiatori della linea Brescia-Piadena-Parma, che per undici mesi si sono visti riconoscere il rimborso e, stessa cosa, per quelli della Brescia-Cremona, altra direttrice che sconta criticità ormai diventate croniche. Rimanendo alle direttrici di casa nostra, ce n’è una quarta tra le peggiori: la Verona-Brescia-Treviglio-Milano che, partita bene nel 2018, con nessun risarcimento assegnato ai pendolari nei primi tre mesi, ha poi dovuto fare i conti con la tragedia di Pioltello e accumulato ritardi per tutta la restante parte dell’anno.
Fortunatamente non tutti i bresciani si trovano nella stessa situazione. Chi, infatti, utilizza i treni della Brescia-Iseo-Edolo può vantare un servizio di buon livello per tutto l’arco dell’anno, durante il quale l’indice di affidabilità si è sempre mantenuto sotto la soglia limite. Purtroppo, però, questa rimane l’unica buona notizia per Trenord, visto che sulle 41 direttrici gestite dalla società, partecipata al 50% da Regione Lombardia con Fnm e al 50% da Trenitalia, solo su cinque non è mai stato necessario riconoscere il bonus ai passeggeri. Su tutte le altre linee invece è andata diversamente.
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