Tremolada: «Siamo responsabili e saldi nella speranza»
La tempesta della pandemia si è abbattuta violenta sulle nostre vite, ci ha travolti. Con occhi sgomenti ci siamo ritrovati pietrificati e incapaci a decidere cosa fare. Il passare dei giorni ha sgretolato le nostre convinzioni, per usare le parole di papa Francesco, «ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda».
E se dalla scienza sono arrivati i vaccini a farci ritrovare ottimismo nel futuro, dalla fede arriva quella speranza che ci sostiene anche nei momenti più tragici della nostra vita. Lo ha sottolineato una volta in più il vescovo Pierantonio Tremolada durante le celebrazioni del Natale (alla vigilia e questa mattina): «La nostra speranza è salda, qualsiasi cosa accada nella vita. Le onde alte di un mare in tempesta non ci spaventano. Sappiamo che è possibile attraversarle, come già fecero un giorno i figli di Israele. Non veniamo meno alle nostre responsabilità, non chiudiamo gli occhi di fronte alle fatiche e ai dolori dell'esistenza di ogni giorno, ma la nostra fiducia è incrollabile, perché riposta in colui che è disceso dall'alto a condividere il nostro cammino».
Infine, parlando del Natale nell'intervista che il pastore della Chiesa bresciana ha concesso al Giornale di Brescia, il vescovo Tremolada ha detto: «C'è sicuramente grande desiderio di normalità, c'è la voglia di vivere con intensità i legami, ma, allo stesso tempo, l'incertezza è ancora forte, la paura non è svanita. Con tutte le dovute precauzioni, riscopriamo la bellezza dello stare insieme nel nome di Dio».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato