«Tre profughi ogni mille abitanti»: scoppia la polemica
Tre persone ogni mille abitanti. Questa l’indicazione del Piano nazionale distribuzione migranti del Viminale, messo a punto in stretta collaborazione con l’Anci, l’Associazione che rappresenta tutti i comuni italiani. Dunque, tre richiedenti protezione internazionale ogni mille residenti, da distribuire «in stretta collaborazione con i comuni».
L’obiettivo è quello di ampliare il numero degli enti locali «accoglienti», se si considera che solo nel Bresciano su 205 comuni, quelli che ospitano richiedenti asilo sono una novantina, meno della metà. E che, alla luce delle nuove indicazioni, dovranno rivedere la loro posizione. In base ad un primo calcolo, nel Bresciano dovrebbero essere accolti 3.792 richiedenti protezione internazionale, tenuto conto che gli abitanti sono un milione 264mila. Ad oggi, i «profughi» sono circa 2.600, dunque circa 1.200 in meno dell’obiettivo di distribuzione.
Il Piano varato dal ministero dell’Interno prevedeva, inizialmente, una quota media di 2,5 migranti ogni mille. Ma è stata rivista al rialzo, alla luce dei continui sbarchi sulle nostre coste. Il «via libero tecnico» al Piano, il cui testo era in attesa nei cassetti ministeriali, è stato dato poco dopo la consultazione referendaria del 4 dicembre ed è in vigore «malgrado la crisi di governo», affermano al ministero.
A chi già accoglie, non verranno inviati nuovi migranti. Non solo. Le grandi città metropolitane - si pensi a Milano - che sono snodi di transito per molte persone dirette al Nord Europa, saranno alleggerite, con una quota di 1,5 persone ogni mille abitanti. Tutte le altre, riceveranno tre migranti ogni mille, sulla base di gare indette dalla Prefettura. Per i comuni «virtuosi» è previsto uno stanziamento economico ulteriore per ogni migrante ospitato.
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