Tre palazzine per una «vita ritrovata»
Un anno fa venivano consegnati i primi alloggi all'ex residence. Ora già quaranta unità abitative sono occupate
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Un anno fa aveva luogo la cerimonia per la consegna dei primi alloggi nati sulle ceneri dell’ex Residence Prealpino. Oggi le tre palazzine costruite per conto di Aler Brescia dall’impresa edile cremonese Gabe Srl sono quasi al completo.
Delle complessive 48 unità abitative, 36 a canone sociale e 12 a canone moderato, 40 sono già state assegnate nel corso dell’anno e altre 4 sono in attesa di essere consegnate in settimana. Il complesso, fino ad ora, ha dato casa esclusivamente a famiglie italiane, mentre 3 delle 4 che entreranno ora sono straniere.
Per quanto riguarda Bovezzo, l’anno trascorso ha visto tamponare almeno in parte il boom di richieste giunte negli uffici, 95 in tutto, andando a saldare una buona fetta dell’emergenza abitativa. In particolare, l’esito delle graduatorie è stato in grado di risolvere le difficoltose situazioni di diverse persone, specie anziane, provenienti da situazioni di disagio abitativo nella parte vecchia del paese. All’appello, però, non mancano famiglie e giovani.
Il lungo iter per portare a nuova vita un quartiere teatro di una vicenda tribolata, di fatto, si è concluso positivamente e l’edificio noto come la grande casa di immigrati senegalesi è ormai solo un ricordo. Il capitolo si chiuse nell’estate 2008, con la definitiva ordinanza di sgombero che pose fine a sovraffollamento e a una situazione di forte disagio sia per chi vi abitava, sia per gli abitanti della zona.
Un «percorso» venuto a costare 7 milioni e 328mila euro, 5,1 dei quali erogati dalla Regione a fronte dei 2,2 di Aler Brescia, cui è stato affidato l’intero procedimento: dalla demolizione alla progettazione delle tre nuove palazzine, fino al doppio bando di gara per la realizzazione delle stesse.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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