Tre ore insieme, per imparare come si confeziona un vestito
Per alcune rappresentano tre ore da ritagliare per loro stesse; per altre sono tre ore per trascorrere in modo fruttuoso le giornate da pensionate; per altre ancora sono ore preziose per imparare un lavoro, o per non pensare ai problemi di salute contro i quali si trovano a combattere. Sono tante le ragioni che spingono una quindicina di donne a frequentare il laboratorio di «Taglio, cucito e sartoria» che il Comune ha aperto in via Marchetti 1, grazie all’assessorato alle Pari opportunità coordinato da Roberta Morelli. Ogni lunedì e martedì mattina, guidate dall’insegnante Teresa Urso, le signore si cimentano con cartamodelli, tessuti e macchine per cucire per arrivare - alla fine del modulo di 24 ore, suddivise in otto lezioni - ad essere in grado di cucirsi una gonna e, magari, anche altri capi d’abbigliamento, in un ambiente caratterizzato da serenità e voglia di fare.
Voci e storie
C’è Maria, spagnola di 40 anni, con una laurea in Storia dell’arte ma di fatto mamma a tempo pieno, che riesce così a dedicarsi un po’ di tempo e dal Villaggio Sereno frequenta Atelier Marchetti «perché è bene arrangiarsi. E poi do l’esempio alle mie bambine perchè mostro loro che devo fare anche io i compiti a casa e che certe cose vanno fatte anche se non si ha voglia». Mariangela invece di anni ne ha 64 ed è un’insegnante di Lettere in pensione. Con riga e squadra è alle prese sulla carta velina a disegnare il modello di gonna che intende creare: «Ho sempre avuto la passione per il cucito, anche se non ho mai imparato. Spero di poterlo fare come hobby per il futuro».
Kaur è indiana, ha 62 anni e sa già maneggiare ago, filo, ma anche uncinetto e ferri: «I vestiti che indosso li ho fatti io - dice con una punta di orgoglio -, ma sono curiosa e qui voglio imparare come creare abiti per gli altri». Angela, che si avvicina alla pensione, è «felice, perchè mi sarebbe piaciuto imparare da tempo. Per chi è giovane è una bella opportunità».
I corsi
Il corso offre a tutte loro «nuove competenze - afferma l’assessore Morelli -, è un’occasione per imparare un mestiere che può sempre tornare utile. Segue altre iniziative che avevamo realizzato prima del Covid grazie a finanziamenti della Regione. Oltre a questo corso abbiamo anche quelli di bigiotteria, scrittura creativa, fotografia e acquerello». Nella grande aula è stato allestito anche un angolo giochi per bambini nel caso in cui le alunne dovessero aver bisogno di portare con sè i propri figli: le pareti sono ravvivate dai disegni dell’artista Adriana Pizzuti. «È bello che ci siano donne che vogliano fare qualcosa a qualsiasi età» conclude l’insegnante Teresa, che due anni fa ha lasciato le aule del Fortuny per dedicarsi, da pensionata volontaria, a queste iniziative.
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