Tre anni in Africa come volontari

«Speriamo di riuscire ad interagire il più possibile con la popolazione locale per capire di cosa ha bisogno e trovare insieme una soluzione». Sono queste le motivazioni che hanno spinto Valentina Facondini, fino ad oggi impiegata bresciana di 32 anni, e Francesco Lancini, operaio 36enne di Gardone Valtrompia, a lasciare la loro famiglia ed i loro amici per 3 anni e di partire alla volta dell'Africa, del Burundi.
Una decisione la loro maturata dopo diverse esperienze di volontariato nel mondo, che si è concretizzata dopo il corso organizzato dal Servizio Volontario Internazionale, durante il quale i due giovani bresciani si sono conosciuti e fidanzati. La partenza per Mivo, dove è già attivo dal 2004 un progetto dello Svi, è fissata per giovedì. «Andremo a coordinare agronomi e professionisti, che terranno corsi alla popolazione locale in modo da migliorare le condizioni di vita - spiegano i due fidanzati -, ma soprattutto impareremo moltissimo dall'Africa, anche se le opportunità saranno molto diverse da quelle che ci circondano qui».
Inevitabili dunque le preoccupazioni alla vigilia della partenza, le stesse che animano in questo periodo anche un altro volontario bresciano, pronto a lasciare la sua Darfo per lo Zambia. «Partirò tra due settimane, ma prima di raggiungere il villaggio a cui sarò destinato fino al 2016 trascorrerò due mesi in Uganda per imparare la lingua, una delle mie maggiori preoccupazioni in questo momento». Ventiduenne, falegname nell'azienda di famiglia, Andrea Serioli si è avvicinato allo Svi due anni fa, iniziando quel corso che probabilmente gli ha cambiato la vita.
«Lo consiglio a tutti perché trasmette grandi motivazioni - dice -. Ti fa capire che in questa società a volte si inseguono cose inutili, mentre ciò che ti fa vivere a pieno la vita è il dedicarsi agli altri, anche partendo, come nel mio caso, per un Paese lontano e lasciando, non senza qualche inquietudine, famiglia, amici e fidanzata».
Nel corso dell'incontro con gli altri volontari e amici dello Svi per i saluti prima della partenza è stato proprio Serioli a ribadire i principi che dovranno guidare sempre i tre giovani volontari: «Dobbiamo lasciare la nostra mentalità occidentale e accompagnare la popolazione locale verso l'autosviluppo, senza imporre mai nulla, ma facendo solo ciò che ci viene chiesto». Una grande avventura. «Ma noi siamo pronti a metterci in gioco» affermano senza esitazione.
Clara Piantoni
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