Trasporto scolastico: come è stato organizzato per il rientro dei 50mila studenti che usano il bus
Anche il trasporto scolastico archivia l’era Covid e tenta il ritorno alla «normalità». Da lunedì, con la prima campanella, 50mila studenti bresciani torneranno a muoversi sui bus, senza più doppio ingresso e senza limitazioni alla capienza, come è invece avvenuto negli ultimi due anni. Una «normalità» che potrebbe voler dire mezzi sovraffollati visto che la coperta per coprire i costi del servizio è sempre più corta e i costi di gestione sono esplosi, a partire dal caro-carburante.
L’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale (Tpl) di Brescia sta lavorando per disinnescare possibili disagi, ma qualche problema nelle prime settimane andrà messo in conto. L’Agenzia ha organizzato corse e orari interfacciandosi con le aziende (Brescia Trasporti e Arriva), l’Ufficio scolastico provinciale e i plessi scolastici. Ma l’esperienza dice che serviranno almeno 15 giorni per tarare il servizio e aggiustare orari e servizio. Intanto le corse giornaliere da lunedì saranno di fatto raddoppiate rispetto all’orario attuale: Arriva, l’operatore che gestisce il servizio extraurbano, passerà da 1.500 corse in un lunedì estivo a 3.000 in un lunedì invernale scolastico. Qualcosa in meno nell’ambito urbano, dove il servizio è già più capillare. In tutto dal 12 settembre ci saranno 4.500 corse al giorno, con oltre 700 bus in servizio. Tutti quelli disponibili. Basteranno?
Strategia
Di certo il limite alla capienza dei bus, nel periodo Covid prima del 50% e poi dell’80%, è svanito lo scorso aprile, con la fine dello stato d’emergenza. Dopo due inizi d’anno scolastico con i posti limitati, quest’anno la capienza sarà dunque al 100%. Non sarà quindi più necessario il doppio ingresso nelle scuole superiori (alle 8 e alle 10) per consentire ai mezzi extraurbani di effettuare un doppio giro e poter portare a scuola tutti gli studenti. D’altro canto quando si parla di capienza si intendono i posti «nominali», che su un bus urbano si avvicinato ai cento e su un pullman extraurbano superano i 70. Quindi, per capirci, su una corriera possono viaggiare non solo i 50 passeggeri dei posti a sedere, ma anche persone in piedi. Di fatto già con l’80% della capienza i mezzi risultavano spesso saturi.
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Con il 100% è probabile torni l’incubo dei bus sovraffollati, con i ragazzi stipati come sardine. Il tutto con i contagi Covid che restano ancora alti. Fino al 30 settembre resta in vigore l’obbligo di mascherina (Ffp2) sui mezzi pubblici. È probabile che la misura venga prorogata. Ma il tema resta sempre quello sollevato in questi due anni e mezzo: chi controlla? Potenziare il servizio non è di fatto possibile, sia perché nelle ore di punta, soprattutto tra le 7 e le 8 del mattino tutti i mezzi sono in strada, sia perché le risorse economiche per il trasporto pubblico sono sempre meno. E i costi sono esplosi.
Costi
Nel corso dell’anno il caro-carburanti si è abbattuto anche sul trasporto pubblico. I costi sono di fatto raddoppiati. Sia per i carburanti di bus e corriere, sia per la bolletta energetica della metropolitana. Qualche «ristoro» sarà riconosciuto alle aziende dal Governo. Ma il trasporto pubblico vive una fase critica: i passeggeri non sono ancora tornati ai livelli pre-Covid così come i ricavi da tariffa, che coprivano circa il 40% dei costi. D’altro canto la voce «spesa» è esplosa, sia per il caro-carburante che per i maggiori costi di gestione. A completare il quadro c’è il fatto che i contributi pubblici non sono cresciuti. Così nelle scorse settimane molte Agenzie, come Milano e Bergamo, ma anche la Regione per Trenord, hanno alzato il prezzo di biglietti e abbonamenti. Brescia per ora resiste. Ma se entro l’anno non arriveranno più fondi da Stato e Regione, tagli o rincari saranno inevitabili.Scuola e TplVerso la prima campanella
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