Trasporti, da aprile fusione Saia-Sia
Le due principali società che operano nel trasporto extraurbano, Saia e Sia, sono pronte alla fusione. Dal 1° aprile, infatti, resterà solo la storica Sia, nata nel 1935 come società italiana autoservizi. Se in origine Sia gestiva le linee dei tram, dal dopoguerra ha pian piano sostituito il ferro con la gomma delle «corriere». Ora la società incorporerà Saia, società più giovane, nata nel 2000 dall’aggregazione di quattro operatori attivi nella Bassa e così gestirà l’intero trasporto pubblico bresciano, ad esclusione della città e della Valcamonica.
E per l’occasione entreranno in servizio 40 nuovi bus «ad alta sostenibilità», un rinnovo della flotta che non ha precedenti in provincia, pari a quasi il 10% del parco circolante.
Si tratta di un’operazione di razionalizzazione interna del gruppo Arriva, holding che controlla entrambe le società, ma anche di una mossa in vista della gara del Tpl in programma a fine anno. Nessun esubero: alla fine sotto il cappello Sia si ritroveranno tutti i 562 dipendenti del gruppo e i 500 mezzi.
L’operazione semplificherà invece la vita agli utenti. Un vantaggio per i pendolari, ma soprattutto per i turisti e i passeggeri occasionali, che nulla sanno di Saia, Sia o di etichette societarie. Per esempio un biglietto di fascia A sarà valido su tutte le linee del gruppo, mentre ora i biglietti Sia e Saia non sono interscambiabili. I titoli Saia resteranno comunque validi fino a fine anno.
Intanto entro aprile entreranno in servizio 40 nuovi bus, 4 autosnodati da 18 metri a marchio Man e 36 «Crossway» Iveco a pianale ribassato. Tutti mezzi di ultima generazione, con alimentazione Euro 6, telecamere per la sicurezza e wifi a disposizione dei passeggeri. Un investimento da 9 milioni, finanziato al 40% dalla Regione e il resto da Arriva. Alcuni mezzi sono già in servizio. Ma Sia intende lanciare un esperimento: concentrare i nuovi bus sulla linea per la Franciacorta, per un servizio d’eccellenza.
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