Tra Sarajevo e Srebrenica: viaggio nella memoria per 300 studenti

Parte questa mattina il viaggio verso Sarajevo per trecento studenti delle scuole superiori bresciane
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Sarajevo città dell’assedio e della guerra, dei ponti su cui la storia è stata segnata da colpi di fucile e dei tunnel sotterranei per sfuggire ai cecchini. 

Sarajevo punto di partenza e di arrivo del «secolo breve» (dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando alla dissoluzione della ex Jugoslavia), termometro del domani dell’Europa (Bruxelles ha avviato le procedure di adesione all’Ue della Bosnia Erzegovina il 20 settembre). 

Sarajevo dopo Berlino e Berlino dopo Auschwitz: il percorso iniziato oltre un decennio fa con il «treno della memoria» dall’Archivio storico «Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani» (passato ora nelle mani dell’associazione «ILuoghi») compie un balzo in avanti nel tempo e prenota la sua fermata nei Balcani, insieme a trecento studenti bresciani in partenza questa mattina.

Un percorso che toccherà anche una ferita aperta per Brescia, quella del massacro di Gornji Vakuf del 29 maggio 1993, di cui è ritenuto responsabile (il processo si aprirà il prossimo dicembre) il comandante Paraga: i ragazzi ascolteranno la testimonianza di Agostino Zanotti, uno dei superstiti della strage.

Oggi il viaggio verso Ancona, dove i partecipanti prenderanno il traghetto che li porterà a Spalato e, qui, il bus verso Mostar. La tappa seguente sarà Sarajevo, con l’incontro con i «Testimoni dell’assedio». Il venerdì è in programma la visita a Srebrenica, con ritorno a Sarajevo. Domenica inizia il viaggio verso Brescia. L’arrivo è previsto per lunedì pomeriggio.

Sono trecento gli studenti che, insieme ai loro docenti, partecipano al viaggio. Diversi gli istituti superiori di città e provincia che hanno aderito: Calini, De Andrè, Sraffa, Lunardi, Gambara, Leonardo, Mantegna, Capirola, Levi, Tassara.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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