Tra richieste di chiarimenti e di dimissioni

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Immediate le repliche politiche alla luce della notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del governatore lombardo.

«Siamo perplessi e preoccupati» per la notizia, «chiediamo perciò che il presidente intervenga immediatamente in Aula per riferire sulla vicenda». Lo dichiarano Enrico Brambilla e Lucia Castellano, rispettivamente capigruppo di Pd e Patto Civico in Consiglio regionale, sull’indagine a carico del governatore lombardo Roberto Maroni. «Per quanto ci riguarda, ci sentiamo sin d’ora impegnati a vigilare attentamente su ciò che sta accadendo - aggiungono in una nota -. Attendiamo quindi gli sviluppi della vicenda pronti, nel caso, ad assumere ulteriori iniziative».

«Aspettiamo Roberto Maroni in Consiglio a spiegare e chiarire quanto sta accadendo. Se dovessero essere confermate le ipotesi di reato con un rinvio a giudizio ci aspettiamo le dimissioni immediate di Maroni: chi governa deve essere al di sopra di ogni sospetto». Lo dichiara in una nota il capogruppo del M5S al consiglio regionale della Lombardia, Giampietro Maccabiani, sull’indagine a carico del governatore leghista Roberto Maroni. Secondo Maccabiani, «la Lombardia è un serraglio di scandali che imbarazza il paese» e «nei fatti la Lombardia di Maroni si sta dimostrando esattamente identica a quella di Formigoni».

Di contro Maroni incassa il sostegno dei suoi assessori, che lo incitano ad andare avanti con coraggio, come pure l’appoggio dei capigruppo della maggioranza di centrodestra i quali «esprimono ampia solidarietà al presidente Roberto Maroni e ribadiscono piena fiducia nella correttezza del suo operato, in riferimento a un’ipotesi di reato per la quale non esiste una giurisprudenza consolidata e che presenta contorni difficilmente identificabili». Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo al Consiglio regionale della Lombardia di Lega Nord, Forza Italia, Lista Maroni Presidente, Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia, Partito Pensionati, che si dicono «certi che il presidente  Maroni, al quale ribadiscono convinto sostegno, saprà dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati» dalla procura di Busto Arsizio.

 

Nell'ambito delle proprie attivita', Expo 2015 ha contribuito a definire diversi progetti a tutti i livelli istituzionali per la promozione dell'Evento. In particolare con il socio Regione Lombardia sono in essere, tra gli altri, due importanti progetti: il World Expo Tour (a evidente carattere internazionale) e il Tour nelle province lombarde. In tali ambiti la Regione Lombardia ed Expo 2015, operando attraverso proprie strutture, hanno convenuto di individuare una figura di 'raccordo' sui progetti. Poiche' le attivita' connesse alla gestione delle relazioni con le istituzioni hanno per loro natura intrinseca carattere fiduciario, Expo 2015 ha accolto la segnalazione di Regione Lombardia - attraverso il gabinetto del Presidente - che ha indicato in Mariagrazia Paturzo il profilo idoneo al ruolo da ricoprire, data la sua provata esperienza in ambito istituzionale. L'incarico ha durata semestrale, con possibilita' di rinnovo in
funzione dell'effettivo svolgimento delle attivita'". E' quanto si precisa in una nota della societa' Expo2015, in merito all'avviso di garanzia della procura di Busto Arsizio al governatore lombardo Roberto Maroni.
 

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