Tra performance e TikTok: così gli studenti del Cfp Lonati si oppongono alla violenza di genere
Sono saliti sul palco vestiti completamente di bianco, con il solo fiore rosso, che hanno ideato e creato per la Rete di Daphne, appuntato al petto. Testa bassa e occhi pesti. Gli studenti del corso di Servizi di Impresa del Cfp Lonati hanno dato così vita ad una performance artistica mentre sullo schermo alle loro spalle venivano proiettati i tre spot che hanno creato per Facebook, Instagram e Tik Tok all’interno del percorso didattico «Nemmeno con un fiore».
Un anno intero di studi ed approfondimento interdisciplinare per trattare il tema della violenza contro le donne in tutte le sue forme: violenza domestica, psicologica, economica o sul luogo di lavoro.
Un problema ancora attuale come dicono i numeri, ma di cui finalmente di parla. In 10 mesi, dall’1 gennaio al 31 ottobre 2022, nella sola Brescia e nei 25 comuni che fanno parte della rete antiviolenza, sono state 396 le donne che hanno chiesto aiuto, di queste 182 hanno iniziato un percorso (nel 2021 erano poco più della metà, un centinaio).
Non solo pubblicità progresso, ma anche impresa: i ragazzi, infatti, stanno lavorando su commissione per rete Daphne ideando gadget (spille, shopping bag, braccialetti e portachiavi) che diano la possibilità alla realtà di autosotenersi e portare in giro, attraverso chi li indossa e utilizza, il messaggio che qualcosa deve cambiare.
Un cambio di mentalità che parte proprio dai cittadini e ancor di più dai giovani: per questo il percorso del Cfp Lonati punta sull’educazione alle emozioni, a progetti di crescita come quello andato in scena stamattina davanti all’assessora Morelli e a Maria Grazia Savardi di Rete Daphne.
Alla fine della performance e della spiegazione dei ragazzi dei vari progetti, alcuni studenti di seconda e terza, quindi tra i 15 e 17 anni circa, hanno posto domande concrete a Morelli sulla violenza e su come ci si può comportare o riconoscerla: «Mai voltarsi dall’altra parte - ha detto l’assessora - questi problemi sono di tutti, possiamo salvare una vita».
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