«Tra paura, devozione e scienza»: una mostra 4.0 per «riscoprire» l’Archivio di Stato di via Galilei
La storia «conosciuta» sfogliando lettere, fogli, fascicoli, carteggi, registri, mappe, manifesti, editti, proclami e avvisi del passato. Si tratta di immensi patrimoni di documenti che sono raccolti nelle gallerie dei «musei di carta», come quello bresciano distribuito lungo un percorso di oltre venti chilometri lineari. Stiamo parlando ovviamente dell’Archivio di Stato di via Galilei dove chiunque può accedere - previa prenotazione (as-bs.online@cultura.gov.it) - per motivi di studio, lavoro e per ricerche che interessano non solo gli addetti ai lavori, ma anche gli appassionati di storia locale.
Le nuove scoperte non mancano, come quella che ha svelato l’esistenza di un documento autografo di Giacomo Ceruti, l’unico giunto fino ai nostri giorni, datato 9 gennaio 1733, che chiarisce le ragioni della partenza del pittore da Brescia e ne definisce la data certa. La preziosa lettera è stata scoperta da Giuseppe Merlo, che ha prestato il documento e la sua voce alla mostra «Per Diana! Giacomo Ceruti, capolavori tra Lombardia e Veneto», esposta fino al mese scorso al Museo Sorlini di Calvagese.
L'esposizione
Anche l’Archivio di Stato realizza periodicamente, nella propria sala espositiva, delle mostre che offrono al pubblico la possibilità di vedere raccolte tematiche di documenti come quella che verrà inaugurata il 23 settembre in via Galilei. Si tratta di un progetto espositivo di natura multimediale che verrà presentato il mese prossimo nella cornice dell’incontro internazionale LuBec 2023 - Lucca Beni Culturali.
La mostra bresciana si intitola «Tra paura, devozione e scienza» ed è dedicata ai luoghi della cura e ai rimedi contro le malattie che venivano utilizzati nel periodo storico compreso tra il Quattrocento e l’Ottocento. Tra i relatori del convegno, giunto alla diciannovesima edizione, interverranno Debora Piroli e Giuseppe Merlo, rispettivamente direttrice e assistente tecnico dell’Archivio di Brescia.
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