Tra «I tesori nascosti» di Brescia e hinterland: da oggi il libro in vendita col GdB
Ci sono tesori nascosti che scopriamo solo se qualcuno ce li racconta. Chi sa che a Roncadelle è custodito un Romanino? O a Folzano si può ammirare un Tiepolo e a Mazzano un Moretto?
Come altri luoghi che rimangono celati e fuori rotta, anche Brescia con il suo hinterland si fa protagonista di scoperte ricchissime nell’ultima «guida non guida» «I tesori nascosti», settima tappa del lavoro minuzioso e prezioso edito da Bams e Liberedizioni, con le fotografie di Basilio Rodella e i testi di Marcello Zane, in vendita da oggi abbinata al nostro giornale al costo di 14.90 euro (più l’acquisto del quotidiano).
Il libro di 480 pagine con un testo inedito e oltre mezzo migliaio di fotografie appositamente realizzate, è stato presentato ieri in sala Libretti e svelato dagli autori sapientemente indirizzati delle domande e osservazioni del direttore del GdB, Nunzia Vallini. Un patrimonio immenso racchiuso nell’ultima fatica editoriale, proprio alla vigilia del 2023, quando la nostra città sarà Capitale della Cultura, che completa una collana dedicata nei mesi passati alle valli, ai laghi e alla Bassa.
Che racconta, perché tale è la narrazione che affascina il lettore, di una Brescia antica certo, ma anche di una Brescia del Novecento, delle «periferie non periferie», dell’architettura che ha prodotto piazze ed edifici figli del loro tempo. Oltre al centro storico, la guida non rinuncia a segnalare così quartieri e frazioni spesso esclusi da ogni visita turistica, altrettanto ricchi di storia e di tesori.
Una panoramica della città che si allarga fino alla cintura dei diciotto Comuni che formano un hinterland vivace, dove è possibile rintracciare altri straordinari tesori, alla scoperta di un territorio che stupisce per l’originalità, per ricchezza, di luoghi e manufatti in grado di coprire oltre duemila anni di storia, seguendo il medesimo itinerario storico - da oriente ad occidente - che ha seguito la città. «Scegliere dove posare la nostra attenzione particolare è stata scelta dolorosa – ha ricordato Marcello Zane -, perché molto è stato sacrificato davanti ad un patrimonio straordinario. È stato comunque, un viaggio continuo nella bellezza e nella sorpresa».
Gli autori hanno guardato la città da una prospettiva diversa, inserendo delle vere chicche artistiche, capitoli dedicati al verde che è altrettanto patrimonio firmato Brescia. Un lavoro di venti mesi che ha prodotto sette libri, 2.816 pagine, percorrendo migliaia di chilometri e visitando oltre mille chiese. «Abbiamo fatto un lavoro di sottrazione - ha spiegato Basilio Rodella - per rispettare la rappresentazione visiva che ci eravamo proposti per mantenere quanto intendevamo inserire nel libro quale messaggio per i giovani che vivono una sorta di disaffezione per la conoscenza approfondita di Brescia e del suo hinterland».
Una guida, dunque, per conoscere il contesto di una storia e una geografia del tutto originale, per comprendere la pienezza smisurata dell’arte che la comunità bresciana conserva e in qualche misura ancora nasconde ai clamori dei coinvolgimenti, che meritano ora un’attenzione più attrattiva. Di fronte ad un patrimonio così grande e soprattutto narrato, pubblicando il settimo volume significa fare il punto di riferimento sui cambiamenti che seguiranno nei prossimi 30/40 anni. Non solo, rappresenta anche la promozione che invita ad approfondire la conoscenza.
«La prospettiva - ha concluso Nunzia Vallini - potrebbe essere un ottavo lavoro con "il meglio del meglio" di quanto prodotto per il territorio bresciano e il suo capoluogo. Un patto che ancora lega due case editrici che diventano somma di talenti».
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