Tra Brescia e Antarcticland la frode fiscale da 1,5 miliardi

Sono 17 le persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Brescia
AA

Il passaparola tra gli imprenditori edili di Brescia e Bergamo è agli atti dell'inchiesta della Procura bresciana che ha scoperto una maxi truffa all'Erario da quasi un miliardo e mezzo di euro. Regista del raggiro, uno studio milanese di consulenza tributaria e del lavoro dove sarebbero state falsificate le contabilità societarie con fatture inesistenti.
Sono 17 le persone arrestate dalla Guardia di Finanza di 
Brescia
, 8 in carcere e 9 ai domiciliari. Per altri otto soggetti è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

«Andavamo in quello studio perchè sapevamo che riusciva a non far pagare le tasse», hanno riferito alcuni imprenditori che avevano usufruito del pacchetto «all inclusive» fornito dallo studio milanese Gesti. In carcere sono finiti tra gli altri, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, il 42enne Graziano Gesti, la 56enne Elisabetta Dell'Onore,  mentre Antonio Roveda, 77enne lodigiano factotum dello studio, per questioni anagrafiche dovrà presentarsi ogni giorno alla polizia giudiziaria. Il 26enne Fabrizio Musetti è invece ai domiciliari.

Per pochi euro l'anziano accettava di diventare prestanome di società inesistenti e ogni giorno andava a ritirare la posta negli uffici virtuali. In un caso l'indirizzo di una società coincideva con la sala comandi della Stazione ferroviaria di Rovato.

Sono complessivamente 25 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Brescia su richiesta del pubblico ministero Fabio Salamone che ha iscritto nel registro degli indagati 86 persone coinvolgendo 176 società.

I reati contestati a vario titolo sono dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, indebita compensazione, truffa aggravata, bancarotta fraudolenta, impiego di denaro, beni od utilità di provenienza illecita, sostituzione di persona, falsa dichiarazione ad un pubblico ufficiale sulla propria od altrui identità.

L'inchiesta era nata nel 2015 seguendo Franco Gesti, padre del proprietario dello studio milanese finito nel mirino. L'uomo, morto durante le indagini, era stato ministro del Governo di Antarcticland, paradiso fiscale nell'Antartide in uno Stato mai riconosciuto. Gesti avrebbe proposto a clienti di aprire società ad Antarcticland, ma il suo piano non era andato a buon fine.

Disposto il sequestro di beni mobili e per oltre 180 milioni di euro tra 58 autoveicoli, 199 unità immobiliari e 22 terreni tra le province di Genova, Cremona, Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Varese, Verona e Catania.

«Indagini come queste hanno una valenza sociale perché viviamo in una realtà che chiede ai cittadini sacrifici e poi ci troviamo davanti a professionisti che tradiscono il loro mandato agendo contro gli interessi della collettività», ha detto il procuratore di Brescia Tommaso Buonanno. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato