Torri Gemelle, il comandante dei Vigili del fuoco di New York: «Ricordiamo i nomi degli uccisi»
«Dal giorno in cui ho alzato la mano destra più di 53 anni fa e ho seguito mio padre nel più grande corpo dei Vigili del fuoco del mondo, sono stato benedetto, privilegiato e veramente onorato di servire la gente della nostra grande città. Nei giorni dei salvataggi trionfanti e nei momenti di perdite inimmaginabili, i membri del New York City Fire Department, i nostri Vigili del fuoco, i paramedici, i paramedici, i vigili del fuoco, gli ispettori dei vigili del fuoco e il personale civile hanno sempre risposto alla chiamata. Sono persone straordinarie e sono profondamente impegnate a proteggere le vite e le proprietà di tutti i newyorkesi. È stato l'onore di una vita servire come loro commissario dei vigili del fuoco». È un Daniel A. Nigro visibilmente commosso quello che si concede alle domande e che partecipa alle cerimonia di oggi a Brescia invitato dalla Casa della memoria.
Del resto l’ex «commissioner» dei Vigili del fuoco di New York, incaricato di gestire l’emergenza dell’11 settembre alle Torri Gemelle poche ore dopo la tragedia dell’attentato, è mancato solo due volte l’11 settembre negli States. «E quella di oggi è appunto la sua seconda assenza ma per essere in Italia da noi a commemorare i sacrifici di chi ha dato la vita per mano sanguinaria dei terroristi e per salvare le vite altrui» ha detto la sindaca di Brescia Laura Castelletti nella cerimonia che si è svolta al Parco Torri Gemelle. Accanto a lei il vicepresidente della Provincia di Brescia Antonio Bazzani, che ha ripercorso tutti i cambiamenti che dall'attentato si sono inseriti nella nostra quotidianità tra angosce e paure nella minaccia terroristica.
Commosso anche il saluto del Consolato Generale degli Stati uniti che per bocca di Jeff Makagawa ha rimarcato come «negli attimi terribili dopo la morte nel crollo del comandante Petyer J. Ganci, il Daniel Nigro venne nominato capo Dipartimento dei Vigili del fuoco di New York. Era responsabile di tutte le operazioni di soccorso al World Trade Center. Oggi ricordiamo le vittime di quegli attacchi: delle oltre 2.900 persone che hanno perso la vita 343 erano Vigili del fuoco. Si sono lanciati senza pausa in un’impresa dove sapevano che sarebbero morti, ma hanno salvato migliaia di vite».Perché la memoria si faccia percorso di vita e di speranza «siamo qui a celebrare il ricordo dei caduti delle Twin Towers che come chi è caduto in piazza della Loggia ha versato sangue davanti alla violenza e alla cecità del terrorismo» ha detto Manlio Milani.
«Mi ha molto colpito il percorso della memoria con le pietre di inciampo verso il Castello – ha invece rimarcato Daniel A. Nigro –. La memoria si fa celebrando i nomi degli uccisi per perpetuarne il messaggio di vita. Ogni nome è una vita e noi celebriamo le vite come al World Trade Center, dove a margine delle due vasche d’acqua ci sono incisi tuti i nomi dei caduti. Abbiamo imparato molto da quei fatti a livello operativo, ma la lezione più grande è nella generosità di chi si è sacrificato per salvare altre persone. Gli eroi della quotidianità a cui va la nostra eterna gratitudine e che per tutti devono essere un esempio».
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