Tornado caduti, «sono due i corpi rinvenuti»

Tre rinvenimenti, ma di resti appartenenti a due soli piloti e non tre, come inizialmente reso noto. Lo precisa il procuratore di Ascoli.
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Tre distinti rinvenimenti, ma di resti appartenenti a due soli corpi e non tre, come inizialmente riportato dalla stampa locale. Sono solo due, dunque, allo stato i militari membri dell'equipaggio dei Tornado precipitati dei quali è stata concretamente accertata la morte, anche se già in mattinata l'Aeronautica militare aveva reso noto di escludere di poter trovare sopravvissuti.
 
A precisare che si tratta di soli due corpi recuperati è il procuratore di Ascoli Piceno, Michele Renzo. «Sono stati ritrovati resti umani in tre punti diversi della zona dell’incidente tra i due Tornado. La loro posizione fa pensare che siano riferibili a due persone». Apparterrebbero entrambi a militari di sesso maschile. Non sarebbe stato rinvenuto quindi, come inizialmente diffuso, alcun resto dell'unica donna coinvolta nel tragico incidente aereo, il capitano pilota Mariangela Valentini, di fatto, quando ormai le speranze sono ridotte a zero, la prima donna morta in missione nella storia delle Forze armate italiane, come ha sottolineato lo stesso ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
 
Il primo corpo ritrovato era in una zona scoscesa a un chilometro circa dall’abitato di Tronzano, dov’era anche il badge di plastica semiliquefatto di uno dei piloti. A Poggio Anzù, invece, dove era stata segnalata la presenza di altri resti umani, poi smentita, è stato rinvenuto un casco da pilota. Tra Mozzano, Casamurana e Tronzano, infine, poco dopo le 13, il ritrovamento di un secondo corpo, all'apparenza secondo indiscrezioni, femminile. Rinvenuti poco più tardi, sempre nella mattinata, un secondo casco di volo e un seggiolino eiettabile «non armato», ossia non pronto per essere eiettato. Infine il terzo rinvenimento di resti umani, poco dopo le 15 tra i boschi all'opera di unità del Soccorso Alpino.
 
Nel frattempo, la Procura militare di Verona ha aperto un'inchiesta sull'incidente aereo. Lo ha confermato  il procuratore militare di Verona, Luca Sergio, il quale ha spiegato che «una legge specifica prevede che l’inchiesta sia affidata alla Procura territorialmente competente dove sono di stanza i militari ed i beni coinvolti nell’indagine. In questo caso gli equipaggi erano in campo alla base di Ghedi, che ricade sulla competenza del Tribunale militare di Verona».
 
Erano tutti appartanenti ai gruppi di volo operativi del Sesto Stormo di Ghedi i quattro ufficiali, tre uomini e una donna, che componevano i due equipaggi dei Tornado disintegratisi nei cieli delle Marche. A bordo del primo dei caccia bombardieri, c’erano infatti il capitano pilota Alessandro Dotto, 31 anni di San Giusto Canavese (Torino), e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri, 36 anni, originario di Palermo; sul secondo volavano invece il capitano pilota Mariangela Valentini, 32 anni, di Oleggio, vicino a Borgomanero (Novara), e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese, 35 anni, originario di Benevento ma di casa a Nola, dove aveva moglie e figli.
 
Nel frattempo, il comandante della base militare di Ghedi, Andrea Di Pietro, ha ricevuto alcuni dei familiari dei quattro piloti arrivati stamattina all’aeroporto di Montichiari (Brescia) e condotti con mezzi dell’Aeronautica militare all’interno della base di Ghedi. All’interno della base militare si stanno vivendo momenti di profondo dolore e hanno chiesto ai cronisti e agli operatori televisivi presenti davanti all’ingresso dell’aeroporto militare la massima discrezione. 
 
 

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