Toponomastica: a Brescia ci sono solo 40 vie dedicate alle donne
Le donne bresciane che hanno contribuito a fare la storia sono molte, eppure la toponomastica femminile della città parla chiaro. Solo 40 vie a Brescia sono dedicate a personaggi femminili. Numeri alla mano, sono 1.656 le strade di cui è composto il reticolo di Brescia: 754 sono dedicate a uomini, meno di 40 a donne e, se si tolgono le Santa Chiara o Sant’Agata, ne restano 20.
Nemmeno Google Maps collabora: se cercate via Laura Bianchini non riuscirete a trovarlo. Va meglio con Dolores Abbiati, a Sanpolino ci arriverete. Eppure la prima è stata, tra l’altro, uno dei 550 costituenti, una delle poche donne, l’unica bresciana; la seconda una partigiana e una delle figure di primo piano del Pci bresciano.
Nasce da questa necessità «Vie bresciane da dedicare alle donne» un convegno, organizzato dalla sezione bresciana di toponomastica femminile, che punta a far riconoscere la parte femminile della storia della nostra città e del nostro Paese. Un punto di partenza che vedrà, ogni mese fino a maggio, incontri per riportare alla luce i nomi delle donne che hanno contribuito allo sviluppo culturale di Brescia. Le date degli incontri non sono ancora state diffuse, ma saranno pubblicate sul portale eventi del Comune.
Come quello delle sorelle Ambrosetti di Castegnato, una matematica, l’altra chimica a cui le organizzatrici degli incontri, Claudia Speziali, Luisa Castellezzo, Laura Giuffredi e Roberta Baschè, chiedono di intitolare il museo di Scienze.
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