Tintoretto, un mese chiave per il progetto di Investire

Isacchini spinge per una soluzione: «Non possiamo più permetterci questi tira e molla, mentre la Tintoretto giace vuota da anni»
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«A metà luglio arriverà la risposta dell’Agenzia delle entrate e a quel punto il Comune di Brescia dovrà dire sì o no. Non possiamo più permetterci questi tira e molla, mentre la Tintoretto giace vuota da anni. Sul tavolo c’è una sola proposta, quella di Investire: è ancora in campo, i tempi tecnici per portarla avanti ci sono. Bisogna però capire qual è la volontà politica della Loggia».

Ettore Isacchini non usa tanti giri di parole. Ieri, al tavolo convocato dalla Regione per fare il punto sulla vicenda Tintoretto, ha usato toni duri. «Questa vicenda va chiusa, non possiamo restare nel limbo».

La proposta di Investire sgr è quella di demolire la torre per ricostruire alcune palazzine di housing sociale, 279 alloggi in classe A con verde e logge da affittare a canoni calmierati. Un investimento da 29 milioni di euro finanziato dal Fondo Immobiliare di Lombardia, dentro cui c’è anche Cdp Investimenti. Il progetto valuta la torre solo 500mila euro ma mette in campo la rigenerazione di un quartiere, dando una risposta al problema casa.

Di fronte alle minacce di esposti alla Corte dei conti per danno erariale è stata chiesta una valutazione di «congruità» all’Agenzia delle entrate. «Congruità non del valore della Tintoretto, ma dell’intero progetto» precisa Isacchini. La risposta doveva arrivare per Pasqua, ora è attesa entro il 15 luglio. «Aspettiamo di avere il documento - spiega il presidente dell’Aler, ente proprietario del- l’immobile -. Ma se il giudizio sarà positivo, il Comune deve decidere se vuole andare avanti e sbloccare la variante al Pgt».

Lo scorso dicembre, dopo un primo ultimatum di Investire, la Loggia aveva avviato la variante al Piano di governo del territorio per aprire alla possibilità dell’abbattimento (oggi non prevista dallo strumento urbanistico). Variante poi di fatto congelata. Ieri è stato spiegato che da un punto di vista tecnico potrebbe essere adottata in 60 giorni. Ma serve il via libera politico. «Aspettiamo la valutazione dell’Agenzia delle entrate, poi daremo una risposta - spiega l’assessore Marco Fenaroli -. Ma serve un quadro normativo che ci garantisca rispetto alle accuse di danno erariale, valutando anche il rischio politico di questa partita».

Quel che è certo è che la torre così non può restare e che quella di Investire è l’unica proposta in campo. Ieri la Sgr affiancata da Cdp Investimenti e Fondo housing sociale, ha ribadito il suo interesse a portare avanti l’operazione. I tempi sono stretti ma c’è stato uno slittamento delle scadenze per allocare le risorse. Insomma, da un punto di vista tecnico ci sono tutte le condizioni per realizzare l’intervento.

In caso di via libera di Agenzia e Loggia, il progetto di Investire dovrebbe essere messo a gara per raccogliere eventuali proposte migliorative. Ma si tratterebbe sempre di abbattere la Tintoretto e ricostruire nuovi edifici. La Loggia vorrebbe in realtà costruire un bando che tenga aperte due strade: demolizione e ricostruzione e ristrutturazione del palazzone di San Polo. Ieri i tecnici della Regione hanno ribadito che non è possibile confrontare opzioni così diverse. «È un tema da approfondire» dice però Fenaroli. Se ne riparlerà dopo il 15 luglio. 

 

 

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