Tintoretto: la nuova perizia stima la base d’asta a 1,2 milioni

Secondo lo studio questo sarebbe il valore di mercato della torre con il 70% di housing
BILANCIO ALER: MANCA LA TINTORETTO
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Sul mercato, con alloggi destinati all’housing sociale (e quindi con affitti a prezzi calmierati), la torre Tintoretto avrebbe un «valore papabile» pari a 1.249.000 euro. A stabilirlo nero su bianco è una nuova valutazione sul piano economico finanziario dell’operazione San Polo a fronte della revisione dei criteri stabiliti per la vocazione futura del grattacielo colorato, vale a dire 70% di alloggi dedicati all’housing sociale (e nessuno spiraglio per il ritorno dell’edilizia popolare) e il restante 30% di superficie da destinare a servizi, commerciale ed edilizia libera.

L’indagine - datata 18 ottobre - è stata commissionata dall’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale (Aler) allo studio legale-tributario Mariotti-Iannantuoni di Milano il quale, a sua volta, ha restituito una relazione simile a un business plan. Una sorta di «attualizzazione» finanziaria che, pure, stima un costo di demolizione pari a 1,5 milioni di euro «desunto come media dei valori dei prezzari della Regione».

Un nuovo atto, questo, che arricchisce il dossier del palazzo multicolor, ormai vuoto dal 2013 e ancora alla ricerca di un epilogo. Al momento, infatti, Aler ha stilato il testo del bando che lascerà aperti i due scenari: ristrutturazione e demolizione del grattacielo. Un testo che è sul tavolo della Loggia: per approvarlo però - e scandire quindi il via alla gara che dovrebbe decretare il finale di una vicenda al centro delle cronache ormai dal 2008 - sindaco e assessori vogliono ricevere un parere scritto sia dai tecnici sia dall’Avvocatura civica. Un incontro è in agenda mercoledì, ma non è detto che si arrivi già a un verdetto, specie a fronte dei nuovi atti. Il j’accuse.

Proprio nella sua ultima settimana in carica, è il presidente uscente dell’Azienda, Ettore Isacchini, a battezzare il film Tintoretto come il suo «grande cruccio», perché «non si è riusciti a concludere questa vicenda nonostante il nostro forte impegno: da ora - ha chiarito - questo problema ricadrà su chi non ha ottemperato nei tempi previsti e il testimone passerà al mio successore».

Aler. Il presidente uscente, Ettore Isacchini - Foto © www.giornaledibrescia.it
Aler. Il presidente uscente, Ettore Isacchini - Foto © www.giornaledibrescia.it

Il messaggio è rivolto direttamente alla Loggia: «Aler, che non ha il fine istituzionale della riqualaficazione del territorio comunale, è in attesa che il Comune faccia i suoi approfondimenti e li condivida. Resta nella responsabilità della Giunta di Brescia, capofila del Contratto di quartiere, promuovere tempestivamente la valorizzazione dell’area sulla quale insiste la torre Tintoretto che a causa di continue azioni dilatorie, accompagnate da una molteciplità di proposte, spesso tra di loro contrastanti, hanno avuto un percorso non sempre lineare e comunque dilatato nel tempo».

Di più: «È evidente che chi, attraverso continui rinvii, impedisce soluzioni celeri si assumerà anche la grave responsabilità di ostacolare la messa a disposizione di circa duecento alloggi a canone calmierato (350 euro al mese per un trilocale), per i quali vi è ampia richiesta da parte della classe media e anche dei dipendenti degli organi dello Stato».

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