Ticket sanitario addio, arriva la franchigia

Al posto dei ticket arriverà una franchigia, calcolata applicando un'aliquota del 3 per mille sulla base del reddito.
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Ticket sanitari, si cambia. Forse. Per adesso è solo una proposta, ma trent'anni dopo la sua introduzione, il ticket per il pagamento delle spese sanitarie potrebbe subire qualche ritocco.  Il progetto è del il ministro della Salute Balduzzi, che intende così riequilibrare il sistema in vigore oggi e renderlo al contempo più efficiente.

Al posto dei ticket arriverà una franchigia, ovvero una soglia oltre la quale tutto ciò che consumeremo in più sarà pagato dallo Stato. Ma in che modo verrà calcolata tale franchigia? In base al reddito, con un'aliquota del 3 per mille. Per fare un esempio, un pensionato con 10 mila euro di reddito avrà ogni anno una franchigia di 30 euro, somma oltre la quale interverrà lo Stato per assicurare le cure mediche necessarie.  A un reddito più alto corrisponderà una franchigia anch'essa più elevata, fino al raggiungimento della quale la persona dovrà pagare tutto di tasca sua.

La franchigia sarà ricalcolata di anno in anno, in base alle eventuali variazioni di reddito.
Attraverso un'apposita tessera dotata di chip sarà tenuto il calcolo delle prestazioni di cui si è usufruito. 

Non ci saranno più esenzioni, siano esse legate al reddito, all'età o alla presenza di una patologia cronica o invalidante.
La franchigia verrà calcolata sul reddito familiare complessivo, sulla base non solo dell'Irpef, ma anche dell'Isee – indicatore della situazione economica equivalente -, un parametro per la valutazione del patrimonio, e tenuto conto di una sorta di quoziente familiare, con detrazioni legate al numero dei figli.

La proposta del Governo sarà sottoposta all'esame delle Regioni che al momento non sono sembrate particolarmente favorevoli. Tuttavia, ha tenuto a precisare il ministero della Salute, gli eventuali introiti del nuovo sistema andrebbero a pareggiare quelli assicurati dal sistema dei ticket e non si tradurrebbero in un aggravio di esborsi per i cittadini.

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