«Ti ammazzo col coltello»: inseguito e arrestato

La lite degenera fuori da un negozio di cibo etnico. Le minacce al titolare. L'aggressione di un boliviano. Arrestato un cileno
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Lame e bottiglie di vetro. La maxi rissa in via Capriolo davanti al negozio di cibo etnico finisce con un cittadino cileno arrestato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. L’uomo, armato di un grosso coltello, è stato fermato dagli agenti della Volante. 
 
È successo domenica mattina. Arriva una chiamata in sala radio. Qualcuno avverte: di fronte al negozio di via Capriolo gli animi si sono surriscaldati, la lite coinvolge molte persone, alcune delle quali armate di coltelli e bottiglie di vetro.
 
Gli agenti arrivano sul posto. Tra le prime persone che incontrano, due donne peruviane dell’età di trentacinque anni circa in stato di ebbrezza.
 
All’interno del negozio il titolare ed un dipendente riferiscono agli agenti che, poco prima, a causa di un futile diverbio, le signore avevano iniziato a lanciare contro le vetrine alcune bottiglie di vetro. A dar loro supporto erano intervenuti due cittadini stranieri, Y.D., 31enne cileno, ed un suo amico boliviano della stessa età.
 
Y.D., estratto un coltello, aveva minacciato il titolare di morte. Poi si era poi allontanato. Con un’ulteriore minaccia: torno con una lama più grande e ti ammazzo. L’uomo che era con lui, dopo aver colpito con un pugno il dipendente del negozio, si era a sua volta dileguato in direzione diversa.
 
Qui scattano le ricerche. Poco dopo, in via Paitone, gli agenti scovano Y.D.. Si aggira con una maglia grigia, con la quale cerca di nascondere il coltello. La lama, però, scintilla alla luce del sole.
 
Il giovane vede gli agenti e prova a scappare. Niente da fare. Viene raggiunto, immobilizzato e disarmato. Nella calza c’è pure il «primo coltello», quello piccolo, con cui aveva minacciato il commerciante.
 
L’uomo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere. L’arresto è stato convalidato la mattina di questo lunedì. Per il 31enne è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. 
 
L’altro cittadino straniero e le due donne sono stati denunciati in stato di libertà per minacce aggravate in concorso, ingiurie e percosse.
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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