Test sierologici e tamponi per tutti: la raccolta firme online
Il dissenso e la proposta, nel tempo del coronavirus, corrono sul web. Sui social network, dalle prime ore di ieri, sta infatti impazzando una petizione per chiedere alla Regione Lombardia di mettere a disposizione della popolazione tamponi e test sierologici per tutti (ieri è stato annunciato l'inizio del testing su medici e operatori sanitari). Ad idearla sono due professionisti bresciani, Carlo Gironda e Roberto Nicolai, che come tutti noi stanno vivendo sulla propria pelle il dramma di un territorio martoriato dalla pandemia, con annesse preoccupazioni sanitarie ed economiche.
«Sono settimane che parliamo di come la Regione sta gestendo questa emergenza e siamo sconcertati dal fatto che qui nessuno abbia scelto ancora come via per contenere il contagio quella della somministrazione dei tamponi e/o dei test sierologici - spiega Gironda -: alla fine, dopo tanto parlare, abbiamo scelto di passare ai fatti e abbiamo deciso di mettere nero su bianco una petizione, così da fare pressione su chi di dovere».
«Le strategie devono guardare ai dati, e se quella della Regione è aspettare che il virus si annoi perché siamo tutti a casa mi pare un po’ poco», rincara la dose Nicolai per il quale «finché non si hanno i dati, è molto difficile capire come muoversi». Detto fatto, i due bresciani si mettono in moto, e grazie al supporto dell’agenzia dello stesso Nicolai danno vita alla pagina Vogliamoitest.com, dove è possibile firmare. Obiettivo: raggiungere almeno le 2mila firme (non dovrebbe essere difficile, se ieri sera avevano già superato quota 650 e oggi se ne è aggiunto un altro migliaio) e «girarla» a Fontana e ai suoi.
«La Lombardia è una delle poche Regioni che non hanno autorizzato test sierologici che hanno ottenuto certificazione dalla Comunità Europea. Nell’attesa promuove lo sviluppo di un test identico che deve essere però certificato, solo perché "lombardo" - si legge nella petizione -.I giorni passano senza che nulla cambi. Non è possibile attendere oltre», prosegue invitando Fontana, assessori e consiglieri a impegnarsi affinché «non sia perso un giorno in più nella promozione di una politica di sorveglianza attiva attraverso l’utilizzo di test, tamponi, test sierologici ed ogni altra possibile soluzione».
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