Terrorismo, Salvini: «Chiudere le frontiere e reagire»

«Io sono stufo delle fiaccolate e dei minuti di silenzio», ha detto Salvini durante il congresso della Lega Lombarda
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«Io sono stufo delle fiaccolate e dei minuti di silenzio, che vadano a farle in Siria le fiaccolate». Lo ha detto Matteo Salvini durante il congresso della Lega Lombarda, in corso all’ex Fiera di Brescia, convinto che ora contro il terrorismo occorre «reagire con le maniere forti e non con il dialogo».

Secondo Salvini di fronte al fondamentalismo di matrice islamica, «è ora di agire e non di lavarsi la coscienza con le fiaccolate o cambiando il profilo Facebook». «Bisogna reagire con le maniere forti e non con il dialogo», ha ribadito il segretario della Lega Nord.

 

LEGA TRA TERRORISMO E REFERENDUM

Salvini ha messo ancora una volta in relazione il rischio del terrorismo con l’immigrazione e ha ironizzato sulla reazione dell’Unione Europea, che ieri ha rafforzato i controlli interni anche alle frontiere, di fatto intervendo su Schengen, come la Lega chiedeva da tempo. 

«Fanno i controlli alle frontiere, ma dai? Ci sono arrivati anche loro - ha detto raccogliendo un lungo applauso dei militanti -. Ma io dico chiusura delle frontiere, non più controlli. Vanno chiuse».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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