Teresa, la signorina di 90 anni con un passato da postina
Teresa, è una signora, anzi una signorina di novant’anni, dai modi affabili e dalla memoria di ferro, a San Zeno è una vera istituzione per il ruolo che per oltre un quarto di secolo ha svolto: la postina. È stata portalettere del paese e di Folzano, frazioni annesse, dal ’57 fino al 1983, intraprendendo questo lavoro in sostituzione alla sorella Mari, che era convolata a nozze.
«Prima lavoravo da Ziliani , a Folzano, in una fabbrica di giocattoli, dove facevo le "cicche", ovvero le biglie, poi sono andata a sostituire mia sorella, che ha fatto la postina in tempo di guerra e portava le informazioni ai partigiani - spiega Teresa - mia sorella Mari aveva sostituito a sua volta mia sorella maggiore Jole, che pure si era maritata e non lavorava più».
Dal ’19 all’83 le tre sorelle hanno portato la posta in tutte le case sanzenesi e folzanesi. Quattro volte al giorno Teresa ritirava le missive alla stazione locale, le portava all’ufficio postale e le smistava, per poi, in sella alla sua bicicletta, andare di famiglia in famiglia a consegnarle.
«All’epoca non c’erano i campanelli e nemmeno le cassette - racconta Teresa - quindi entravo di porta in porta, perché ormai sapevo a memoria i nomi e i civici delle diverse famiglie che abitavano in questa zona. Quando nevicava abbandonavo la bicicletta al cimitero e a piedi mi dirigevo a Folzano o all’Aspes a compiere il mio lavoro. Ero l’unica a svolgere questa occupazione, e quando mi ammalavo le famiglie non ricevevano la posta».
Per il suo ottimo lavoro Teresa, nel corso della sua carriera da postina modello, si è anche guadagnata una lettera di merito da parte del Comune di San Zeno. Per non parlare del rapporto di fiducia con le famiglie che la incaricavano di pagare, in soldi contanti, l’abbonamento della radio; anche gli alpini ricevevano da lei i loro avvisi interni sugli incontri ufficiali, servizio che Teresa svolgeva volontariamente e gratuitamente, ma le penne nere per sdebitarsi l’hanno sempre invitata alle loro cene.
Un ricordo che le riempie il cuore di gioia è quello della consegna, ogni sei mesi, degli assegni familiari ai contadini che abitavano nelle cascine, «quando mi vedevano facevano festa, mi portavano i prodotti della loro terra per ringraziarmi, per loro ero una vera istituzione» narra commossa Teresa.
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