Tentò omicidio nel Messinese, arrestato a Brescia 16 anni dopo

Individuato dalla Mobile di Messina e Brescia un marocchino che nel 2004 massacrò a sprangate un connazionale che lo aveva denunciato
Personale in borghese della Squadra Mobile (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Personale in borghese della Squadra Mobile (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Arrestato a Brescia. Per un tentato omicidio commesso a più di 1.200 km di distanza. Sedici anni fa. Il caso è quello che ha trovato soluzione nelle scorse, quando gli investigatori della Squadra Mobile di Messina, assieme ai colleghi di Brescia, hanno rintracciato nella nostra provincia, a Pontoglio, uno dei quattro marocchini accusati di un tentato omicidio commesso a Furci Siculo, comune del Messinese, il 23 maggio 2004.

Secondo la ricostruzione degli investigatori siciliani, la vicenda scaturiva da una precedente aggressione, risalente addirittura al novembre 2003. Quella subìta da una donna marocchina al settimo mese di gravidanza, che aveva ricevuto avances da un parente dell'uomo ora finito in manette nel Bresciano. La donna, spintonata dopo il rifiuto, era svenuta, cadendo a terra. Il marito aveva poi denunciato alle forze dell'ordine l'accaduto, portando all'arresto dell'aggressore.

Proprio i parenti di quest'ultimo, avevano atteso il 23 maggio di 16 anni fa nel comune costiero di Furci Siculo il marito della donna aggredita tentando di convincerlo a ritirare le accuse. Al suo diniego lo avevano brutalmente aggredito a sprangate, procurandogli varie fratture. E nel parapiglia uno degli assalitori aveva anche estratto un coltello tentando di colpire la vittima, che per difendersi aveva afferrato la lama rimediando una ferita. Solo l'arrivo di una pattuglia dei carabinieri aveva scongiurato il peggio.

I quattro, poi individuati e arrestati, erano finiti a processo. Scarcerati nell'attesa della sentenza di primo e secondo grado, erano stati nuovamente condotti in carcere nel 2019 per scontare la pena divenuta definitiva (dai 9 ai 14 anni di reclusione). Tutti tranne uno: Miloudi Aboufaris, 30 anni, resosi irreperibile.

Fino alle scorse ore: quando gli investigatori siciliani lo hanno rintracciato a casa della moglie, che vive a Pontoglio, dalla quale si era recato per trascorrere alcuni giorni in famiglia, secondo quanto ricostruito dagli agenti. Al Bresciano gli inquirenti erano giunti attraverso intercettazioni, l'analisi dei tabulati telefonici e varie attività di localizzazione. Venerdì, infine, l'arresto dell'uomo bloccato senza che potesse opporre ulteriori tentativi di fuga. Miloudi Aboufaris dovrà ora scontare i 9 anni di carcere previsti dalla condanna divenuta definitiva.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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