Teleriscaldamento, la Loggia chiederà ad A2A di rivedere il sistema di calcolo delle tariffe

È l'esito della commissione congiunta Bilancio e Ambiente, svoltasi oggi per votare la petizione presentata da Legambiente
PASSA LA PETIZIONE DI LEGAMBIENTE
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La Loggia chiederà ad A2A di rivedere il sistema di calcolo delle tariffe del teleriscaldamento, adottando per ora il metodo del «costo evitato» in attesa che l'autorità nazionale (Arera) definisca il metodo del «cost reflective», cioè una tariffa che rispecchi il costo effettivo del consumo.

È l'esito della commissione congiunta Bilancio e Ambiente, svoltasi oggi a Palazzo Loggia, chiamata a discutere e votare la relazione conclusiva sulla petizione presentata la scorsa primavera da Legambiente. L'associazione ambientalista chiedeva di sganciare il prezzo del teleriscaldamento dalle quotazioni del gas, per lo meno per quella parte di calore prodotto con i rifiuti. A2A, nella sua audizione di settembre, aveva spiegato che il teleriscaldamento resta vantaggioso rispetto ad una caldaia a gas, nonostante gli sconti sull'Iva del metano. 

La relazione ha fatto sintesi di diverse istanze e diverse posizioni politiche: un lavoro certosino portato avanti dai presidente Gianpaolo Natali (commissione Bilancio) e Roberto Omodei (Ambiente), con il contributo dei consiglieri, a partire da Donatella Albini. Alla fine la relazione da un lato chiede alla giunta di attivarsi da un lato con il Governo, perché l'Iva agevolata sia applicata anche al teleriscaldamento (con benefici immediati per gli utenti) e perché sia definito il «cost reflective»; da un lato con A2A perché applichi «da subito il metodo del "costo evitato" utilizzato da Arera nella propria indagine, se tale metodo può portare ad una effettiva riduzione delle tariffe». 

Legambiente stima che con questo metodo vi possa essere una riduzione del 20% dei prezzi. Dopo l'approvazione della relazione da parte del consiglio comunale (28 novembre), un tavolo tecnico valuterà l'effettivo impatto del cambio di metodo. 

 

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