Teleriscaldamento, A2A e Legambiente litigano sulle bollette
Il prezzo del teleriscaldamento resterà bloccato fino al 30 settembre. Punto. A2A ribadisce quanto già annunciato lo scorso 23 marzo: il prezzo, aggiornato ogni tre mesi, resta quello calcolato il 1° gennaio 2022.
Una precisazione che arriva in serata dopo che Legambiente, con una nota, aveva invece denunciato presunti rincari scattati il 1° aprile.
Cosa dice Legambiente
Sullo sfondo una querelle che si trascina da mesi: l’associazione ambientalista chiede infatti che venga modificato il sistema di calcolo del prezzo del teleriscaldamento, con tanto di petizione popolare, tenendo conto che in un anno il 70% del calore della rete è garantito dai rifiuti e solo il 30% dal gas (il 50% in inverno).
L’annuncio del blocco del prezzo da parte di A2A, per altro, era stato stigmatizzato da Legambiente, «visto che nel periodo estivo non si consuma gas». Ora l’affondo. «Peccato che il 1°aprile, senza annunciarlo alla stampa e ai cittadini, A2A abbia pubblicato i nuovi prezzi incrementando di circa il 3% la tariffa monomia e di circa il 4% la quota a consumo della tariffa binomia» scrive in una nota il presidente di Legambiente Brescia Danilo Scaramella. Insomma, «ancora una volta A2A dice una cosa e ne fa un’altra» insiste Scaramella che ribadisce la sua richiesta: «la petizione depositata in Comune e sottoscritta da oltre 900 cittadini venga presto discussa in Consiglio Comunale».
La replica di A2A
Quindi? Davvero A2A ha annunciato di congelare le tariffe e invece le ha aumentate? Niente affatto, è la replica seccata della società che rivendica «con fermezza la correttezza e la trasparenza del proprio operato». «A2A ha congelato i prezzi del teleriscaldamento fino al 30 settembre 2022, mantenendoli indicizzati a quelli di gennaio 2022 - spiega infatti una nota -. La conferma della concretezza dell’impegno di A2A è facilmente verificabile sulla prima pagina della bolletta, già emessa nel mese di aprile e in distribuzione, in cui viene puntualmente riportata l’informazione del prezzo bloccato». Scelta per altro illustrata il 25 marzo anche alle associazione dei consumatori e di categoria.
I prezzi pubblicati per trasparenza sul sito del gruppo mostrano sì un aumento nel secondo trimestre dell’anno. Ma come già spiegato dall’AD di A2A Calore e Servizi Luca Rigoni, quell’aumento (attorno al 4%) sarà assorbito dalla società. E stessa cosa avverrà per i prezzi del terzo trimestre, quando A2A stima un aumento teorico attorno al 40%. «Al fine di rendere maggiormente comprensibile al cliente l’applicazione dell’operazione "prezzo teleriscaldamento bloccato", ed evitare ulteriori "fraintendimenti" - continua la nota - abbiamo provveduto ad integrare la tabella prezzi inserendo anche il rimando a quello applicato dal 1 aprile con l’indicizzazione fissata a gennaio 2022. Naturalmente senza applicare i rincari in bolletta».
L’indicizzazione, spiega la società, è importante perché il blocco del prezzo è solo verso l’alto: se il prezzo dovesse scendere (per esempio accogliendo la richiesta dei sindaci di Brescia, Milano, Torino di ridurre l’Iva al 5% anche per il teleriscaldamento), il ribasso sarà applicato in bolletta.
«Il sistema di teleriscaldamento più economico d’Italia»
Resta che, insiste A2A, a Brescia c’è già «il sistema di teleriscaldamento più economico d’Italia, sistema allo stesso tempo più conveniente rispetto alle altre forme di calore». Gli utenti del teleriscaldamento nel 2021 hanno inoltre ricevuto in bolletta un credito d’imposta di 4,2 milioni di euro. Insomma, conclude la società, «va ristabilita la correttezza delle informazioni. L’ostinata e per certi versi sterile polemica agitata nelle ultime settimane nei confronti di un sistema - il teleriscaldamento - riconosciuto un’eccellenza dall’Unione Europea, protagonista di un percorso ambientalmente virtuoso che ha portato all’abbandono del carbone in anticipo su tutte le scadenze nazionali, non consegna nessun valore ai cittadini e ai clienti di A2A».
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