«Tecnologia e preparazione: così nascono le rivoluzioni»

Basterebbe il titolo - «Noi siamo tecnologia» - a esplicitare quell’irriverenza che, secondo Massimo Temporelli, è alla base dell’innovazione. «Un gesto - scrive nel suo libro - che non può mai essere educato e accettato culturalmente». Di quest’idea dissacrante è intriso il volume «Noi siamo tecnologia. Dieci invenzioni che ci hanno cambiato per sempre», edito da Mondadori e presentato ieri sera nell’arena Belvedere030 del Castello attraverso un confronto tra l’autore Massimo Temporelli, l’ingegnere e ceo di Isinnova srl Cristian Fracassi e la cofondatrice e presidente di Smart Future Academy Lilli Adriana Franceschetti. A orchestrare gli interventi, la giornalista del Giornale di Brescia Francesca Renica.

Che cos’hanno in comune la stampante 3D, la selce, il freno, la macchina per il caffè, la barra di Google, il telecomando, lo smartphone, la penna a sfera, la lavatrice e Wikipedia? Più o meno quello che lega i protagonisti della serata di ieri: apparentemente poco, nel profondo moltissimo. C’è un filo che lega i soggetti e gli oggetti dell’innovazione e ne scandisce il percorso dalla potenzialità alla potenza. Temporelli lo racconta con dieci storie, a partire dalla più significativa, quella della stampante 3d e delle valvole per l’ossigeno stampate nel pieno della prima ondata pandemica grazie a una rete nata con l’obiettivo di guidare i giovani nella scoperta consapevole della tecnologia e dell’innovazione.

Divulgatore scientifico, laureato in fisica ma più vicino alla filosofia, Temporelli era approdato a Brescia su invito del GdB, che stava promuovendo il progetto Da Vinci 4.0, dedicato agli istituti superiori di città e provincia. «In numerose occasioni - spiega Temporelli - avevo ribadito ai ragazzi quanto la stampa 3d fosse uno strumento per la produzione rapida e di massa, poi è arrivato il momento di dimostrarlo». Quel giorno è stato il 13 marzo 2020, quando, a partire da una chiamata della direttrice del GdB Nunzia Vallini a Temporelli, si è messa in moto la macchina dell’innovazione solidale.

«Là dove i territori e le culture entrano in crisi - riflette l’autore - nascono le grandi rivoluzioni. L’altro presupposto è che le persone siano preparate». Ecco quindi i puntini che si uniscono: l’entrata in scena dell’ingegnere bresciano Cristian Fracassi, che ha ideato il prototipo delle valvole; la notizia raccontata dal GdB e rimbalzata sui giornali internazionali; e un esempio per tutti i giovani. Proprio a loro si rivolge il progetto di Lilli Franceschetti, che dal 2017 aiuta i ragazzi delle superiori a «innamorarsi della passione, prima ancora che della professione».

Il messaggio di Temporelli, però, è rivolto anche agli adulti: «Smettete di giudicare le tecnologie che non sono vostre. Non è importante lo strumento, ma la prassi culturale: l’umanità va mantenuta, pur trasformandosi». La meccanica delle relazioni: una manifestazione concreta di questo binomio ha preso forma proprio ieri sera, quando è avvenuto il primo incontro dal vivo tra Massimo Temporelli e Cristian Fracassi, fino ad ora uniti da una forte amicizia per e attraverso la tecnologia.