Tav, in via Toscana cantieri rallentati dall'amianto
Quattro giorni di silenzio e poi… l’inferno. La fase due degli abbattimenti in via Toscana, per il cantiere di realizzazione dei binati Tav, è partita venerdì intorno alle nove, per la messa a terra del terzo e ultimo edificio, la quadrifamigliare in fondo alla via che non era stata toccata dalle ruspe a inizio mese per la presenza di un'ingente quantità di amianto da bonificare.
Conclusa la demolizione della prima quadrifamigliare e del grosso condominio, per tutta la scorsa settimana i lavori sono proseguiti soltanto per la rimozione delle macerie e per lo smantellamento degli interrati. Nel frattempo, una ditta specializzata ha lavorato alla bonifica del terzo edificio, all’interno del quale sono state trovate quantità tali di materiali nocivi sia nei pavimenti che nelle solette da consigliare un lavoro molto più approfondito. Pare che anche l’Asl abbia preteso più cautela e che per dare l’ok alla ripresa dei lavori si sia presa qualche giorno per le verifiche.
Da lunedì il cantiere in fondo a via Toscana, così come inspiegabilmente quello di via Dalmazia, sono rimasti fermi, con uomini e mezzi che si sono tenuti ben alla larga. Fino a giovedì mattina, quando un brulicare di operai ha fatto presagire che qualcosa sarebbe successo: all’esterno del cantiere hanno lavorato i tecnici di A2A, mentre nel pomeriggio è stato caricato del materiale legnoso.
Ieri alle 9 è infine scattata l’ora del frastuono e della polvere, con le ruspe che hanno aggredito l’immobile fino a sera, distruggendolo. Con questi ultimi abbattimenti, si chiude una fase importante dei lavori Tav, forse quella più carica emotivamente. «Era la mia vera casa, acquistata con la liquidazione di mio marito che ora non c’è più - ha sussurrato la signora Rina nel vedere il suo appartamento preso a colpi di ruspa -; prima ero in affitto, ora dai miei figli, per me non c’è più proprio nulla».
I lavori sono proseguiti anche sabato mattina, per recuperare un po’ il tempo perso, abbattendo i quattro garage che si trovano intorno nei giardini delle case oggi «scomparse». Nella mattinata di ieri era circolata la notizia che si potesse proseguire anche domenica, ma il permesso non è stato accordato.
Non si sa invece quando riprenderanno le opere in via Dalmazia, quiescenti da diversi giorni nonostante la fretta annunciata da tutti per ridurre al minimo i disagi. moss
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