Tav in città: 22 edifici da demolire e due cavalcavia da rifare

Secondo il progetto preliminare presentato da Rfi, dovrebbero essere abbattuti per fare spazio al quadruplicamento dei binari
Tra i lavori previsti, anche quelli al cavalcavia Kolbe che sarà modificato e rifatto - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Tra i lavori previsti, anche quelli al cavalcavia Kolbe che sarà modificato e rifatto - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Sono 22 gli edifici che, secondo il progetto preliminare presentato ieri da Rete ferroviaria italiana, dovrebbero essere demoliti per fare spazio al quadruplicamento dei binari della Tav, in affiancamento sud alla storica linea di uscita da Brescia est. Si tratta di 9 costruzioni residenziali: 4 palazzine di proprietà di Fs e altre 5 di privati (tre a un piano, una su due piani e una a tre piani). A questi, si aggiungono 13 edifici dediti ad attività produttive, tra cui garage, box e capannoni.

Il cantiere, che se l’iter prosegue senza intoppi dovrebbe partire nel 2023 e durare circa sei anni, comprende anche la costruzione di sei ponti ferroviari per il prolungamento di alcuni sottopassi stradali: 3 in città (via Carini, via Cadorna, via Zammarchi), 2 a Rezzato (via Paolo VI e via Matteotti) e 1 a Mazzano (via Matteotti). Inoltre, i cavalcavia Kolbe e quello di via Serenissima andranno abbattuti e rifatti.

Affinché il progetto diventi operativo, ora si attende la Valutazione di impatto ambientale da parte del ministero e l’avvio della Conferenza di servizi al ministero delle Infrastrutture. In seguito al via libera del Cipe (i ministri economici del governo), nel 2021 si passerà alla redazione del progetto definitivo.

 

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