Tartaglia-Olivieri occupato dagli studenti: «Manca il materiale»
A poco meno di un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico gli studenti del liceo Tartaglia-Olivieri hanno occupato la scuola «per un giorno, domani si vedrà». Lunga la lista delle lamentele dei ragazzi, ma la principale è che manca il materiale necessario, in tutti gli indirizzi, per svolgere alcune lezioni, quelle pratiche.
«Manca il legno al tecnico e la creta per l'indirizzo artistico, non ci sono le tempere per i laboratori di pittorica e i computer per l'indirizzo multimedia sono bloccati perché non aggiornati - racconta Lorenzo tra i portavoce della protesta -, solo chi ha la possibilità di comprare un computer performante e tutto ciò che serve per le materie artistiche può continuare a fare lezione».
I ragazzi raccontano che il dialogo con la presidenza si è interrotto: «Da anni esponiamo i nostri problemi, ma veniamo ignorati. E allora proviamo con la protesta. Speriamo basti a far capire che noi alla scuola ci teniamo - continuano -, che vogliamo imparare, perché la scuola è alla base del nostro Paese». Insomma chiedono una scuola che non metta in evidenza le differenze sociali, ma che le colmi.
«La protesta non è stata proceduta da nessuna comunicazione - dice la dirigente scolastica Laura Bonomini - e ad ora non ho nessun comunicato sulla scrivania. Mi sembra che la situazione descritta non corrisponda alla reatà, la scuola è una piccola azienda e certe cose hanno bisogno di tempi tecnici: si fa l'ordine e si aspetta che venga spedito o, come nel caso dei computer, venga installato l'upgrade da una ditta esterna». Tra l'altro la preside sottolinea come non tutti i macchinari supportino gli aggiornamenti data l'età dei Pc.
Ogni studente versa ogni anno un contributo volontario di 120 euro (di cui 10 euro per l'assicurazione), ma «non è chiaro - dicono - come vengano spesi questi soldi. Dovrebbero acquistare materiali che non ci vengono forniti. Solo recentemente sono state ridipinte alcune aulee».
«Non tutti versano il contributo volontario - dice la preside - che peraltro non viene utilizzato solo per il materiale, ma per la gestione di tutte le attivita».
Tra gli altri argomenti sui quali non si trova dialogo ci sono gli spazi espositivi giudicati troppo ridotti per un indirizzo artistico o la rigidità verso alcune fragilità degli studenti legate all'età e alla crescita o le assenze.
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