Tar: San Vincenzo, legittimo il progetto del nuovo dormitorio

Nessuna illegittimità nel progetto del nuovo dormitorio di via Trivellini
Il rendering del nuovo dormitorio
Il rendering del nuovo dormitorio
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Nessuna illegittimità nel progetto del nuovo dormitorio di via Trivellini. Con la sentenza pubblicata, la Seconda Sezione del Tar di Brescia respinge il ricorso di un gruppo di residenti della zona, contrari alla realizzazione della struttura della San Vincenzo sul terreno dietro l’Esselunga di via Milano, area concessa dal Comune con una delibera del 2014. 

I giudici del tribunale di via Zima hanno valutato improcedibile il ricorso nei primi due motivi, quelli avanzati contro gli atti di natura urbanistica adottati dalla Loggia: il cambio di destinazione da «Servizi sportivi coperti» a «servizi socio sanitari» e l’assegnazione di un diritto di superficie a favore della San Vincenzo Onlus. Scelte peraltro riconfermate più tardi con la variante del Pgt approvata nel febbraio 2016. 

«Sull’assetto definitivo della delibera del 2014 è intervenuta una nuova, complessiva pianificazione che nella sua economia generale ha ritenuto di ribadire la scelta precedente», si legge nella sentenza firmata dal presidente della Seconda Sezione, Alessandra Farina.
Giudicati inoltre inammissibili gli ultimi due motivi del ricorso dei 114 cittadini che si sono rivolti al Tar, relativi alla decisione di conferire l’area alla San Vincenzo. Per i ricorrenti l’invito a manifestare interesse sarebbe stato redatto su misura, richiedendo caratteristiche che solo la società che oggi gestisce il dormitorio di contrada Sant’Urbano possedeva. 

Ma il diritto di impugnare le delibere «spetta solo a chi abbia partecipato, in qualità di imprenditore di settore, alla relativa procedura con esito sfavorevole - viene ribadito dai giudici -. In questo caso specifico i ricorrenti sono cittadini comuni, nessuno di loro ha alcun interesse ad aggiudicarsi il diritto di superficie in questione. Il loro intento è impedire la realizzazione della struttura su quella superficie». In attesa del parere di merito del Tar, la direzione del Dormitorio ha comunque portato avanti l’iter per i permessi di costruire. E nel frattempo Regione Lombardia e Fondazione Cariplo hanno riconfermato la disponibilità del finanziamento vinto dalla San Vincenzo nel bando del 2014: un milione di euro per coprire un quarto della spesa complessiva.

Sulla vicenda era stata aperta anche un’inchiesta penale sull’ipotesi di turbativa d’asta per l’assegnazione dell’area dal Comune alla San Vicenzo. Lo stesso pm aveva però chiesto l’archiviazione, contro la quale alcuni residenti della zona hanno presentato opposizione. A febbraio attesa la decisione del Gip.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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