Tanto alcol in poco tempo:il binge drinking spiegato dall'esperta
«Queste cose succedevano anche gli anni scorsi, ma quello che noi operatori del settore stiamo notando è che si tratta di casi sempre più frequenti, con un’età di approccio sempre più bassa e che coinvolgono sempre più spesso anche ragazze».
L’episodio di Calvisano non è un caso isolato. È anzi la conferma di una pericolosa tendenza tra i ragazzi, e le ragazze, anche bresciane. Martedì pomeriggio nel parco pubblico di via Palestro una 14enne e una 15enne sono state soccorse dalle ambulanze e dai carabinieri in coma etilico: avevano bevuto vino e grappa insieme ai loro fidanzati. Il tempestivo intervento di medici e infermieri ha evitato il peggio, ma la dottoressa Barbara Bazzana, psicologa che si occupa di minori e dipendenze per il servizio della cooperativa Il mago di Oz, mette in guardia sulle preoccupanti dimensioni del fenomeno.
«Si tratta di vere e proprie abbuffate alcoliche, tecnicamente definite binge drinking. I dati ci dicono che una importante fetta dei giovani tra gli 11 e i 17 anni lo vivono almeno una volta l’anno».
Quello che preoccupa in questa vicenda è anche che le protagoniste siano proprio delle ragazze: «Purtroppo la differenza è sempre meno marcata anche in fenomeni come il bullissimo e l’abuso di sostanze stupefacenti o alcol. Il problema per le ragazze – sottolinea la dottoressa Bazzana – è che quando sono sotto l’effetto dell’alcol diventano più vulnerabili e mettono a rischio anche la loro incolumità».
Per Brescia però c’è una buona notizia: il nostro territorio ha un modello all’avanguardia per la prevenzione e la cura «in particolare per quello che riguarda la stretta collaborazione tra istituzioni, settore pubblico, privato sociale e cooperazione con una fitta rete di ambulatori, sportelli e servizi anche residenziali».
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