Tanti auguri a Gigi Cagni, rondinella in campo e in panchina
Lo spazio che accoglie le vignette «In punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.
Il 14 giugno 1950 nasce a Brescia Luigi «Gigi» Cagni ex allenatore ed ex difensore del Brescia Calcio. Gigi si può tranquillamente annoverare tra le bandiere delle rondinelle, in quanto dal 1964 al 1978 ha vestito ininterrottamente la casacca azzurra con la V sul petto (nell'illustrazione di Ghidinelli sfoggia la maglia accanto allo stemma del Brescia Calcio di quel periodo).
Calcisticamente parlando, era un terzino sinistro che con il tempo si è sempre più adattato al ruolo di libero. Cresciuto nelle giovanili del Brescia, vince con le rondinelle il Campionato Primavera del 1969 e debutta in prima squadra il 25 gennaio 1970 affrontando il Cagliari di Gigi Riva. Le rondinelle militano in serie A e Gigi disputa le uniche otto partite nella massima serie di tutta la sua carriera.
Dalla stagione successiva Cagni diventa titolare, col ruolo di terzino sinistro e disputa per otto stagioni il campionato cadetto. Nel 1978, ventottenne, inizia ad accusare problemi fisici e le rondinelle lo mettono sul mercato di gennaio, dove viene acquistato dalla Sambenedettese. In terra marchigiana rimarrà per altre nove stagioni, diventando nel tempo beniamino, bandiera e capitano della squadra. Termina la carriera a Ospitaletto.
Ancora da Brescia invece inizierà la carriera di allenatore che lo farà girare in lungo e in largo per la penisola ma soprattutto, nel 2017, lo porterà sulla panchina delle rondinelle. Era il 12 marzo. Il Brescia si trovava in cattive acque e la società aveva da poco esonerato Cristian Brocchi. A Gigi fu affidato un compito difficile e per certi versi drammatico: portare la compagine alla salvezza. Cagni riuscì nell'impresa e in 12 incontri ne vinse quattro, ne pareggiò sette e ne perse uno.
A fine campionato gli fu proposto di rimanere ma Cagni rifiutò, giudicando l'impresa irripetibile e volendo lasciare un ottimo ricordo alla piazza.
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