Tanta volontà e un robot: così Daniele tornerà a camminare

L’esoscheletro utilizzato alla Domus Salutis per la riabilitazione del 42enne
In équipe. Il dott. Bissolotti (sx) con Daniele e il dott. Martinelli
In équipe. Il dott. Bissolotti (sx) con Daniele e il dott. Martinelli
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Daniele stringe i denti, raccoglie la grinta, abbandona la sedia a rotelle e si mette in piedi.

Due anni dopo l’incidente sa che ci vorranno ancora alcuni mesi, ma vede il traguardo: potrà tornare a camminare con le sue gambe, sia pure con l’aiuto di tutori e stampelle.

Merito della sua forza d’animo, dei medici e dei fisioterapisti della Domus Salutis e di un robot: l’esoscheletro, la macchina in dotazione dell’istituto dal 2011, che sostiene la riabilitazione di paraplegici.

Fu inventata dall’esercito israeliano per accelerare la corsa dei soldati, poi è stata impiegata in campo medico.

Ce ne sono una decina in Italia, due alla Domus, prima a sperimentare questa tecnologia nel nostro Paese.

«La prima volta che l’ho indossato - racconta Daniele, 42 anni - sono rimasto fra l’incredulo e lo stupefatto. Provare di nuovo a stare in posizione eretta è stata un’emozione forte». Un seme di speranza, che è maturato.

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