Tangenti in Lombardia: l'ex prefetto Tronca parte offesa
Compare anche il nome dell'ex prefetto di Brescia - oltre che di Milano ed ex commissario straordinario al Comune di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, nelle carte dell'inchiesta sulle presunte tangenti per subappalti pubblici in Lombardia. Il prefetto, per il gip milanese, sarebbe al pari di altri personaggi pubblici, parte offesa per le presunte e millantate affermazioni di influenza del faccendiere bresciano finito in cella, Alessandro Raineri.
Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i 14 soggetti finiti agli arresti, emergono anche alcune intercettazioni telefoniche. «Organizza proprio una cena con Sala. Digli con la scusa che ci siamo sentiti, ho voglia di mangiare lo spiedo oh...». È il 22 febbraio 2015 e l'ex prefetto di Brescia Tronca parla al telefono con Raineri. Il quale, «dall'ascolto di numerose conversazioni (...) era solito chiedere» al rappresentante del governo, «di intermediare incontri con personaggi che ricoprivano determinati incarichi, quali, ad esempio, il consigliere regionale bresciano - già sindaco di Palazzolo ed assessore provinciale - Alessandro Sala», eletto nella lista Maroni Presidente.
A scriverlo è il gip Alessandra Simion nel disporre i 14 arresti, tre dei quali ai domiciliari, nell'ambito dell'inchiesta della Dda milanese sulle presunte tangenti. Come si legge nel provvedimento, «dalle intercettazioni risulta» come Raineri, accusato di millantato credito e a «libro paga» degli imprenditori arrestati, «millantava la propria conoscenza ed influenza sull'ex prefetto di Milano (..)», che risulta parte offesa.
Il giudice comunque precisa che sebbene le affermazioni di Raineri fossero «frutto di vanteria» è in realtà «stata documentata la sua conoscenza e frequentazione con l'ex prefetto».
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