Tangenti, in autunno la decisione su Nicoli Cristiani

Il giudice ha rinviato gli atti ai Pm per riscrivere le accuse nei confronti di Formigoni
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Dovrà aspettare il 24 settembre Franco Nicoli Cristiani per sapere se la sua richiesta di patteggiare la pena a due anni (con sospensione condizionale) per presunta corruzione sarà accolta dal giudice del Tribunale di Milano, Vincenzo Tutinelli, davanti al quale si sta celebrando l’udienza preliminare del processo che vede tra gli imputati anche l’ex presidente della Regione Lombardia Formigoni , l’imprenditore Pierluca Locatelli e i vertici della Cdo Bergamasca.

La vicenda è quella legata alla discarica di Cappella Cantone nel Cremonese. Secondo l’accusa, Locatelli avrebbe versato alla Compagnia delle Opere di Bergamo su input dell’allora governatore Formigoni una presunta tangente da un milione di euro per ottenere il via libera alla realizzazione dell’impianto. E pure una tangente di 100mila euro a Nicoli Cristiani (allora ex vicepresidente del Consiglio regionale) per ottenere più facilmente l’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale.

Il rinvio all’autunno dell’udienza e delle decisioni sulle richieste presentate dalle difese (oltre al patteggiamento di Nicoli anche il rito abbreviato condizionato all’eccezione di competenza territoriale a favore di Bergamo per altri otto imputati) è dovuto al fatto che nel corso dell’udienza di ieri il gup Tutinelli ha rinviato gli atti alla Procura di Milano ordinando di riformulare il capo d’imputazione proprio nei confronti di Formigoni modificando la descrizione del fatto perchè non corrisponde a quanto emerso dal quadro probatorio.
 

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