Suona la campanella, ma per 58mila bresciani continua la Dad
Suona oggi la campanella del ritorno a scuola dopo le vacanze di Natale, ma non per tutti. Gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado resteranno a casa, in didattica a distanza, a seguito della decisione del Governo di posticipare a lunedì 11 il loro rientro in classe. In provincia di Brescia si tratta di 58mila ragazzi che rimangono in attesa anche di un’eventuale decisione da parte della Regione Lombardia: come altre nei giorni scorsi, potrebbe emanare un’ordinanza per un ulteriore rinvio.
Al momento, però, gli studenti delle superiori lombardi dovrebbero tornare a scuola lunedì insieme ai colleghi di Lazio, Abruzzo, Umbria, Toscata, Emilia Romagna, Liguria, Sicilia e Valle d’Aosta. L’unica regione nella quale gli alunni della secondaria di secondo grado rientrano in classe oggi, seppur al 50%, è il Trentino Alto Adige.
Riaprono anche (ma non in tutta Italia) le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per un totale, in provincia di Brescia di circa 150mila alunni (cinque milioni in tutta Italia). Per il resto, si procede con la didattica a distanza, fatta salva per tutte le scuole «la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessatio l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali», come scrive il capo dipertimento del Ministero dell’istruzione, Marco Bruschi, agli Uffici scolastici regionali e ai dirigenti scolastici, comunicando il contenuto del decreto legge del 5 gennaio su «Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».
Nello stesso decreto si precisa che da oggi al 16 gennaio le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado continuano a funzionare secondo quanto stabilito dal Dpcm del 3 dicembre: al 100% in presenza nelle zone gialle e arancioni, al 100% in presenza nelle zone rosse per quanto riguarda i servizi educativi, le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e il primo anno delle scuole secondarie di secondo grado.
Nelle scuole bresciane, tutto era pronto anche per la ripartenza delle superiori, ma il rinvio non ha suscitato particolari sorprese. Solo un po’ di delusione in chi, come alcuni licei paritari, si era organizzato al fine di garantire il massimo della presenza. «La scuola riparte, seppure con la didattica a distanza, e questo è importante», ha sottolineato con fiducia il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, Giuseppe Bonelli. Che martedì ha incontrato i rappresentanti della Consulta provinciale degli studenti insieme al viceprefetto Stefano Simeone, al direttore dell’Agenzia del Tpl (Trasporto pubblico locale) Alberto Croce, al consigliere della Provincia delegato all’Istruzione Filippo Ferrari e all’assessore comunale ai Trasporti Federico Manzoni. Obiettivo: segnalazioni e problemi a proposito della ripartenza delle scuole.
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