Sui treni bresciani boom di aggressioni, furti e molestie

Emergenza sicurezza sulle linee gestite da Trenord. L’assessore De Corato snocciola i numeri: «Ora accordi con le prefetture»
In frantumi. Un finestrino distrutto dai vandali a Porta Garibaldi: la foto ha suscitato indignazione sui social
In frantumi. Un finestrino distrutto dai vandali a Porta Garibaldi: la foto ha suscitato indignazione sui social
AA

In un anno 693 aggressioni e minacce al personale di bordo, 1.261 atti vandalici e 370 casi tra furti, rapine, molestie sessuali, atti osceni e aggressioni ai viaggiatori. Sono numeri impressionanti quelli diffusi dall’assessore regionale Riccardo De Corato: danno conto di un’emergenza sicurezza sempre più grave sulle linee gestite da Trenord.

Il bilancio del 2021 è stato davvero pesantissimo e tra le direttrici più colpite spicca la nostra Verona-Brescia- Milano con ben 681 segnalazioni: è seconda solo alla Alessandria-Mortara-Milano (1.104). Se poi si estrapola il dato riferito alle sole aggressioni, sia fisiche sia verbali, le cose vanno persino peggio. La Verona-Brescia-Milano detiene il record assoluto con 61 casi, ma anche la linea Brescia-Bergamo-Lecco ne ha fatti registrare parecchi: ben 49.

Questi dati confermano che il senso di insicurezza più volte lamentato dai pendolari non è affatto campato in aria. «Soprattutto in certi orari, con il buio e nelle fasce di morbida c’è da aver paura - rimarca Emanuele Busi del comitato Sbiancalafreccia -. Penso in particolare alle donne e alle ragazze, che sicuramente sono più a rischio. È indubbio che esiste un problema sociale di grande aggressività che si ripercuote anche sui treni. Sarebbe utile avere una maggior presenza di forze dell’ordine a bordo. Ma anche più convogli nuovi, perché sono dotati di telecamere e altri presìdi di deterrenza. In altre parole credo che la sicurezza passi anche dalla qualità del materiale rotabile. Ritengo inoltre che sia necessario riqualificare anche le aree attorno alle stazioni: a Brescia penso in particolare alla zona a sud dello scalo».

Sul problema delle stazioni interviene anche Dario Balotta dell’Osservatorio nazionale infrastrutture e trasporti: «Sono state desertificate, chiudendo le biglietterie e abolendo altri servizi - osserva -. Non è una sfida facile, ma bisogna al più presto farle tornare a vivere, magari trovando spazio per associazioni di volontariato e altre attività: possono rappresentare un presidio sociale molto importante».

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Dal canto suo l’assessore regionale Riccardo De Corato sottolinea l’importanza di un’azione sinergica tra le istituzioni. «Lo ripeto da tempo ed è sulla base di questa convinzione che ho scritto nuovamente ai prefetti lombardi, riproponendo loro il progetto sperimentale attuato nella provincia di Lecco. Progetto che ha registrato risultati molto positivi». Nel 2021, infatti, «anche con il coinvolgimento della Polizia locale, la Regione ha perfezionato un accordo con la Prefettura di Lecco e Trenord per la linea Milano-Lecco che, grazie all’adesione di più Comuni della provincia, ha consentito una serie di servizi tardo pomeridiani e serali di Polizia locale e forze dell'ordine nei pressi di molte stazioni e a bordo treno. Servizi che, di regola, non possono essere svolti per carenza di personale. Mi auguro - conclude De Corato - che presto si possa fare altrettanto anche sulle linee ferroviarie delle altre province lombarde».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia