Suad, Iuschra e Manuela, tre bresciane scomparse nel nulla
Dissolte nel nulla. Scomparse. Tre storie differenti ed un unico destino di mistero e di dolore.
Suad, Iuschra e Manuela. Una bambina, una giovane madre ed una altrettanto giovane donna sono svanite nel nulla, senza lasciare traccia di sè. Tre corpi femminili, tre persone di cui non si hanno più notizie da molto tempo, ormai. In questa estate bollente, l’incertezza della loro sorte ha tracciato un solco profondo di sbigottimento, lasciando un amaro senso di impotenza.
Mistero fitto, anche se per la sua scomparsa è in carcere l’ex marito con l’accusa di omicidio volontario premeditato, per Suad Alloumi, 29enne di origine marocchina. Di lei, madre di due bambini in tenera età, non si sa più nulla dal 3 giugno scorso. Settanta giorni. L’ultima volta, la donna è stata inquadrata dalle telecamere del bar mentre rientrava nella casa di via Milano dove viveva con i figli. Le stesse che nella notte hanno anche filmato l’ex marito Abdelmjid el Biti mentre caricava un grosso sacco nel baule della sua automobile. Lui ora è in carcere, ma il corpo della giovane donna non è mai stato ritrovato.
Il secondo, drammatico, mistero, riguarda la giovanissima Iuschra Gazi, la ragazzina dodicenne affetta da autismo scomparsa il 19 luglio sull’Altopiano di Cariadeghe durante una gita con gli operatori della Fobap. Iuschra, che partecipava al Grest estivo dell’Associazione insieme ad altri bambini disabili, quel giovedì intorno a mezzogiorno ha iniziato a correre nel bosco. L’hanno seguita e chiamata. L’hanno cercata per dieci giorni migliaia di persone esperte, avvalendosi anche delle più moderne tecnologie. Hanno setacciato in lungo e in largo l’Altopiano sopra Serle. Hanno ascoltato testimoni e avanzato ipotesi, tenuto conto anche della particolarità delle condizioni di Iuschra, che le impediscono di chiedere aiuto. Ma sono 23 giorni che di lei non c’è traccia.
Il terzo mistero è quello di Manuela Bailo, 35enne di Nave. Da 28 luglio è letteralmente svanita. Scomparsa da casa, dal lavoro e dagli amici. Con il trascorrere dei giorni - e di giorni ne sono passati ormai quattordici - l’ipotesi che si sia trattato di una fuga volontaria è andata sempre più affievolendosi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato