Studenti in piazza: «Senza bus viene meno il diritto allo studio»
Dopo l’incontro con l’Agenzia del trasporto pubblico locale, l’Unione studenti di Brescia è scesa in piazza con una nuova consapevolezza e soprattutto con una nuova richiesta questa volta indirizzata al comune e alla provincia.
«Se non ci sono i mezzi veniamo privati indirettamente del diritto allo studio» ribadiscono gli studenti che hanno manifestato fuori dalla Stazione ferroviaria di Brescia. Una pattuglia non troppo nutrita - una settantina circa i ragazzi - che tuttavia si è fatta portavoce di un problema che viene da più parti ribadito tra quanti frequentano gli istituti superiori del Bresciano.
A documentare le criticità era stata anche un'inchiesta condotta su un campione di oltre 1.500 ragazzi, elaborata proprio da UdS Brescia. Al riguardo, gli studenti hanno annunciato che a breve verrà divulgata una nuova inchiesta che servirà ad individuare con certezza le aree con maggiori criticità.Ma i giovani non sono gli unici a soffrire l’emergenza che sta investendo il trasporto pubblico locale: con loro si sono schierati anche i Cobas del settore secondo i quali il problema è strutturale e non indotto dalle sole misure anti-pandemia e dall'eventuale assenza di autisti perché sprovvisti di Green Pass. La scelta di scendere in piazza a fianco dei ragazzi è maturata proprio per ribadire la convinzione che si tratti di una carenza di organico strutturale.
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