Studenti bresciani a Berlino verso il ritorno

La Lichtgrenze, Frontiera di luce, in volo nel cielo sopra Berlino tra i momenti più intensi per i 300 ragazzi bresciani.
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I ragazzi sono già pronti al ritorno. A Berlino la stazione e il treno sono l'ultimo tassello di un viaggio che difficilmente dimenticheranno i 300 studenti bresciani che domattina saranno nuovamente in città dopo un lungo viaggio sui binari di mezza Europa.

Negli occhi avranno di certo ancora il volo della Lichtgrenze, la «Frontiera di luce», che ha illuminato il cielo della capitale tedesca. A guardare lo spettacolare effetto domino degli ottomila palloncini bianchi liberati nel cielo di Berlino con la cerimonia di domenica, giorno del 25esimo anniversario, c'erano infatti anche gli studenti bresciani in viaggio con Un Treno per Europa, mescolati alle migliaia di berlinesi scesi in strada per salutare, ancora una volta, il muro che fu.

Nei giorni trascorsi nella capitale i trecento ragazzi degli istituti superiori di città e provincia hanno accorciato sempre più la distanza che li separa dal novembre dell’89. E la distanza è stata definitivamente colmata con la cerimonia di ieri, semplice ma capace di arrivare dritta in pancia anche a chi il Muro non l’ha mai vissuto. «Sembrava di essere tornati indietro nel tempo - racconta Diego Bindoni del Copernico - respirando quella stessa speranza e voglia di libertà che dovevano esserci allora e che si trovano nei filmati che abbiamo visto».

Sensazione condivisa da Elena Di Risio, anche lei studentessa del Copernico: «È un’emozione che valeva la pena di vivere qui - spiega - perché certo, conoscevo i fatti, ma così ho potuto immedesimarmi nei racconti di chi, al tempo, c’era davvero». E al termine della cerimonia tra gli studenti che si confrontano corre decisa l’impressione di una non scontata analogia tra il clima di festa di venticinque anni fa e la gioiosa commemorazione a cui hanno assistito.

Perché le migliaia di sfere bianche illuminate a led, una volta sganciate dai supporti che le tenevano ancorate a terra, negli sguardi dei ragazzi sono presto diventate qualcosa di più. «Alcuni palloncini bianchi - dice Anna Bugatti del liceo Moretti di Gardone - si staccavano con più fatica, rimanendo impigliati prima di alzarsi in volo. Ho pensato che fossero le ultime radici di una dittatura che vola via». Andrea Gabossi dell’istituto Tassara Ghislandi di Breno aggiunge: «Salendo in aria i palloncini prima "prigionieri" sono potuti finalmente volare liberi, separandosi gli uni dagli altri».

Tra i tanti momenti che ora dovranno ripercorrere con i loro coetanei una volta tornati a Brescia, ci sarà di sicuro anche la scoperta dei tanti luoghi visitati a Berlino, luoghi che ne hanno segnato la storia, dal Reichstag a Bedelplatz, dove ci fu il rogo dei libri ordinato dal regime nazista, fino ai viali che conservano parti del Muro di cui oggi ricorre il venticinquennale dalla caduta. Ma anche la visita al Museo della Ddr, dove hanno potuto provare l'esperienza della quotidianità di milioni di tedeschi durante la Repubblica Democratica, a partire da quella della dimensione domestica.

Nicole Orlando

 

 

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