Strage, «sentenza che prova la forza della democrazia»

Così Casa della Memoria, Loggia e Broletto commentano con gli avvocati e le parti civili la condanna all'ergastolo di Maggi e Tramonte
  • Casa della Memoria, dopo la sentenza
    Casa della Memoria, dopo la sentenza
  • Casa della Memoria, dopo la sentenza
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  • Casa della Memoria, dopo la sentenza
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Una sentenza attesa per 41 anni. Una decisione importante quella della corte d’assise d’appello di Milano perché – è stato detto in una conferenza stampa a casa della memoria alla quale hanno partecipato i familiari delle vittime della strage, il presidente della provincia e il sindaco di Brescia e avvocati – “dimostra la forza della democrazia”. Una sentenza che rimette le cose a posto, che serve – ha detto l’avvocato Sinicato – a far capire ai colpevoli che hanno sbagliato. A dimostrarlo.

E proprio sulla riconciliazione e il futuro di Casa della Memoria si è soffermata a lungo la discussione. Per l’avvocato Bontempi – il cui padre rimase ferito il 28 maggio 74 -  “ci può essere solo se i colpevoli prenderanno le distanze”.

Per Milani la Casa della Memoria deve andare al di là delle singole persone e diventare istituzione della città.

Ora si attende l’annunciato ricorso dei condannati. La speranza è che la Cassazione respinga le istanze che probabilmente verteranno sulle motivazioni della sentenza e sul rigetto della corte d'assise delle istanze di Maggi.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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