Strage piazza Loggia, anche il sesto grado si chiude con l’ergastolo
Le testimonianze di moglie e sorella non bastano. Manlio Milani: «Il suo silenzio ha ritardato l'accertamento della verità»
Il presidente della Corte d’appello Deantoni legge la sentenza. Tramonte è collegato in videoconferenza
Che Maurizio Tramonte avesse la barba più o meno lunga, o che non la portasse proprio; che avesse i capelli lunghi o i baffi a manubrio alla Corte d’appello non interessa. Il dettaglio tricologico, la testimonianza della moglie e della sorella che nel maggio del 1974 lo vogliono rasato di fresco e ordinato nel parrucco, a differenza della foto che per l’accusa lo ritrarrebbe in piazza Loggia la mattina della strage, per il presidente della seconda sezione penale Giulio Deantoni e i suoi giudici
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