Strage, Milani: «Responsabili oltre ogni ragionevole dubbio»
La speranza di Manlio Milani alla lettura delle motivazioni della sentenza è che il verdetto e soprattutto le parole che la presidente Anna Conforti ha utilizzato per motivarlo possano essere utili per il delicato e non sempre fluido lavoro della desecretazione degli archivi di Stato.
«Questa sentenza colloca definitivamente la strage di piazza Loggia nella strategia della tensione e cristallizza le responsabilità di Carlo Maria Maggi e di Maurizio Tramonte, al di là di ogni ragionevole dubbio. Serve alla democrazia di oggi - ha sottolineato Milani - capire i meccanismi di allora», quelli che prima supportarono lo sviluppo di progetti eversivi della destra estrema e poi sviarono l’intervento della magistratura, «di fatto rendendo impossibile la ricostruzione dell'intera rete di responsabilità». E vanno capiti, aggiunge, perché «sono ancora in atto nella burocrazia dello Stato».
Dopo 42 anni dalla scoppio della bomba, le motivazioni spiegano che «tutti gli elementi evidenziati convergono inequivocabilmente nel senso della colpevolezza» di Maggi e Tramonte. Ma anche che è «impossibile la ricostruzione dell'intera rete di responsabilità».
«Troppi intrecci - si legge nelle motivazioni - hanno connotato la mala-vita, anche istituzionale, all'epoca delle bombe». È su questi che, per i familiari delle vittime, dovrà concentrarsi il lavoro dei prossimi anni.
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