Strage, il «percorso spirituale» di Tramonte prima dell’ergastolo
Era irreperibile da giorni, da quando venerdì aveva staccato il telefono cellulare.
«Non scappo perché sono innocente», il pensiero espresso in una delle ultime interviste, rilasciata al Giornale di Brescia e Teletutto.
Al momento di notificargli la condanna all'ergastolo pronunciata dalla Corte di Cassazione per la strage di piazza della Loggia Maurizio Tramonte non era però in casa, nella sua abitazione a Brescia. Ma da qualche tempo era controllato e sono bastate poche ore ai carabinieri del Ros per mettergli le manette ai polsi.
L'ex informatore dei servizi segreti è stato arrestato a Fatima dove stava affrontando un percorso spirituale iniziato a Pasquetta con un vista a Lourdes e proseguito poi nel nord Italia.
«Non l'ho sentito dopo la sentenza della Cassazione», aveva spiegato poche ore prima il suo legale, l'avvocato Marco Agosti.
L'ex Fonte Tritone non ha tentato in alcun modo di sottrarsi ai militari che lo hanno bloccato. In Portogallo Tramonte, titolare di un'agenzia immobiliare in città e da sempre residente in centro, era arrivato in auto dopo aver attraversato Francia e Spagna.
Oltre al cellulare, spento ancora in Italia, avrebbe staccato anche il telepass per i pedaggi autostradali. Le autorità italiane sono in contato con quelle portoghesi per l'estradizione che avverrà probabilmente già entro fine settimana.
Poi per Tramonte, 65 anni da compiere il prossimo 4 agosto, si spalancheranno le porte del carcere. Da Brescia a Venezia.
«Carlo Maria Maggi sta molto male, una situazione non compatibile con la carcerazione, ora deciderà la giustizia ordinaria il da farsi», ha invece spiegato l'avvocato Mauro Ronco, legale del medico veneziano ex componente di Ordine Nuovo anche lui condannato all'ergastolo per la strage di piazza della Loggia e che di anni ne ha 82.
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