Strage di piazza Loggia, palazzo Chigi ricorre contro l’esclusione dalle parti civili

L’avvocatura di Stato ha depositato ricorso per Cassazione. L'udienza per Zorzi è aggiornata al 15 giugno, Milani: «Non c'è tempo da perdere»
Piazza Loggia il giorno della strage del 28 maggio 1974 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Piazza Loggia il giorno della strage del 28 maggio 1974 - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’avvocatura di Stato ha depositato ricorso per Cassazione contro la decisione del giudice Francesca Grassani di escludere la presidenza del Consiglio dei ministri dalle parti civili nell’udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, nell’ambito della inchiesta sui presunti esecutori materiali della strage di piazza Loggia.

La decisione di palazzo Chigi è stata resa nota al termine dell’udienza dedicata all’intervento della difesa del neofascista veronese accusato di aver messo nel cestino in piazza l’ordigno esploso il 28 maggio del 1974.

I difensori di Zorzi hanno chiuso il loro intervento chiedendo il non luogo a procedere nei confronti del loro assistito. Le prove prodotte dall’accusa, a loro giudizio, non consentono quella prognosi di colpevolezza necessaria per rinviare a giudizio. In particolare è inattendibile il super teste dell’accusa, l’alibi di Zorzi regge ed alcuni atti dei pm non sono utilizzabili.

L’udienza è stata aggiornata al 15 giugno. In quell’occasione - ha annunciato il gup - qualora la Cassazione avrà già fissato la data per la decisione del ricorso proposto da palazzo Chigi, riformulerà il calendario della udienza preliminare in modo da attendere la decisione dei giudici romani. Qualora invece non sarà ancora fissata procederà con le repliche e la sentenza.

«Visto che il governo ci tiene molto ad esserci - ha detto Manlio Milani - mi auguro che la Cassazione fissi l’udienza entro il 15 giugno. Il mio è un appello. Dopo 50 anni non c’è molto altro tempo da perdere».

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